venerdì 9 dicembre 2011

Spaghetti alla sbiraglia : la mia ricetta della felicità


Una mattina di Settembre… correva l’anno 1970, mancavano pochi giorni al mio fatidico primo giorno di scuola. Io stavo giocando in cortile, e, contemporaneamente pensavo al mio futuro; quando fui attratta da un profumo irresistibile, ( che pensai di riconoscere ) entrai in cucina e chiesi alla zia Assunta: “ cosa si mangia di buono oggi”? Lei mi guardò con dolcezza e mi rispose: “ Spaghetti alla sbiraglia” . Sul mio viso spunto un grande sorriso, era stata fortunata, ed ero davvero felice, quello era il mio piatto preferito. Sapevo che con gli stessi ingredienti si poteva preparare anche il risotto alla sbiraglia, ma io preferivo gli spaghetti, e quindi ero felicissima.
Mi era stato insegnato che in materia di cibo non bisognava protestare, bisognava mangiare quello che c’era e ringraziare il Signore del cibo che c’era in tavola.
A quell’età io ero una bambina molto timida, ma approfittando del momento di euforia chiesi alla zia: “ perché si chiamano “ alla sbiraglia”? Lei scosse la testa, mi sorrise e poi mi disse: “ il termine deriva dalla parola “Sbirri” anche loro ne erano molto ghiotti, come te. La sua risposta non soddisfò appieno la mia curiosità, ma in quel momento pensavo solo agli spaghetti.

E questa sono io il mio primo giorno di scuola.



Con il passare degli anni mi sono più volte interessata alla ricetta ed ho scoperto che in alcune parti del Veneto le rigaglie ( cuore, fegato e durello ) vengono denominate “ sbiraglia” e quasi certamente da questo termine deriva il nome della ricetta. Ho scoperto anche che in Veneto esistono varie versioni della ricetta: c’e’ la versione padovana, la versione trevigiana, la versione in brodo, la versione con il vino rosso e le creste di gallo, la versione con la pancetta, le varie versioni personali, ed infine la ricetta della zia Assunta, alla quale io sono particolarmente legata e che ora vi proporrò.
Questa ricetta mi è rimasta nel cuore, è la mia ricetta della felicità, quella che ti tira su’ quando ti senti giù; si può dire che anche grazie a lei ho conquistato Diocleziano.

Ingredienti per 4 persone:
- 280 gr. di spaghetti
La pasta di Franciacorta
- 1 pollo giovane ( poastrel )
- rigaglie ( cuore, fegato e durello )
- 1 cipolla bianca
- 1 costa di sedano bianco
- 1 piccola carota
- 1 limone biologico
- 100 ml.di aceto di vino rosso
- alloro , rosmarino, salvia
- 1 piccolo pomodoro ramato maturo
- 100 ml. di vino bianco secco
- olio di semi di mais
- sale grosso
- pepe nero

Esecuzione: preparare una marinata con 1 litro e mezzo di acqua , l’aceto, il succo e la buccia di ½ limone, rosmarino e alloro. Tagliare in pollo in 4 parti, lavarlo sotto l’acqua corrente e poi inserirlo nella marinata per almeno 1 ora. ( Inserire anche il durello e il cuore ).Tritare finemente la cipolla, il sedano e la carota . Porre sul fuoco un tegame con olio di semi di mais, aggiungere il trito di verdure, e farle brasare a fuoco dolce; aggiungere quindi il sale grosso e il pepe. Dopo 10 minuti circa aggiungere i pezzi di pollo e farli insaporire ( girandoli spesso ) nel sugo di verdure, aggiungere a questo punto il bicchiere di vino bianco, alloro, rosmarino e salvia. Aggiungere poi il durello, e il cuore tagliati a piccoli cubetti. Dopo circa 30 minuti circa dall’inizio della cottura aggiungere il pomodoro privato della pelle e dei semi. Il pollo deve essere portato a cottura sempre a fuoco molto dolce.
Quando la cottura è terminata, prelevare e porre in un altro tegame, sul fuoco, una parte del sugo di cottura, avendo cura di prelevare i pezzetti di durello e cuore, aggiungere pochissima buccia di limone grattugiata , il fegato tagliato a piccoli cubetti e alcune foglie di salvia, portare quindi a cottura. Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli al dente e farli saltare nel sugo.





Avevo già pubblicato questa ricetta in precedenza, oggi la ripubblico , mi sembra perfetta per il contest di Leda.



Con questa ricetta partecipo al contest "RomantiKitchen" organizzato da GustosaMente e Il Cestino di Marta

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9 commenti

  1. Che tenero il ricordo che è legato a questo piatto. Un abbraccio, buon we

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  2. DAvvero un bellissimo post!!! e che faccia da furbetta avevi! Un bacione

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  3. che bel racconto ... e i ricordi legati a questo piatto lo rendono sicuramente ancor più speciale! grazie per aver partecipato al contest :)

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  4. che bello associare questi bei momenti ad una ricetta da condividere

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  5. Mi piace questo post Daniela, anche la tua foto del primo giorno di scuola, troppo carino quel fioccone rosa!!!
    La pasta non la conoscevo ma dagli ingredienti mi sembra ottima!
    Un abbraccio cara :-)

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  6. Che ricetta interessante. Qui in america la pasta con il pollo e' un classico che non mi spiego, nel senso che non ho mai capito da dove gli viene l'idea che la pasta si possa condire con il petto di pollo. Questa ricetta mi sembra un modo molto migliore di cucinare la pasta col pollo!

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  7. Bellissima storia, io conosco questa ricetta come
    bigoli coi rovinassi (rovinassi sono le regaglie di pollo).
    Grazie.
    Mandi

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  8. Ringrazio:
    @ Federica
    @ Ely
    @ Ale
    @ Mariangela
    @ PolaM
    @ Rosetta, si sono a conoscenza che in alcune parti del Friuli le rigaglie di pollo vengono denominate" Rovinassi" , solo che solitamente si riferisce a condimento per pasta e risotti; nel caso della sbiraglia si trova anche la versione in brodo.
    Ciao Daniela.

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  9. Ciao, Daniela...ho letto tutto d'un fiato il racconto del tuo primo giorno di scuola nel 1970 ("remigine" entrambe il 1° ottobre di quell'anno!!! Che bella la foto del tuo primo giorno di scuola!) e del profumino degli spaghetti alla "sbiraglia" della zia Assunta...
    Piacendomi moltissimo le frattaglie (mi piace molto la "coratella" di agnello,per esempio, così come l'impasto dei crostini toscani con i fegatelli di pollo), proverò certamente questa ricetta saporita...che sento mia!!!
    Ti farò sapere...nei proxx giorni di festa troverò il momento giusto per cimentarmi in questo primo piatto!
    Un grande abbraccio,

    Susanna

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