giovedì 31 dicembre 2009

Tanti auguri per un felice anno 2010.


Buon 2010 a tutti voi che passate da questo blog.
Un particolare ringraziamento a tutto il personale Medico ed Infermieristico del Centro Trapianti e Dialisi degli Ospedali di Treviso, Portogruaro e San Donà di Piave.



Aretha Louise Franklin (Memphis, 25 marzo 1942) è una cantautrice e pianista statunitense, una delle icone della musica gospel, soul e R&B. È cresciuta a Detroit.

È soprannominata La Regina del Soul o Lady Soul per la sua abilità di aggiungere una vena soul qualsiasi cosa canti e per le sue enormi abilità vocali. Lo Stato del Michigan ha ufficialmente dichiarato la sua voce una meraviglia della natura.

È molto nota per la sua vasta produzione di musica soul e R&B ma anche jazz, rock, blues, pop, hip hop, gospel e lirica che le hanno meritato ben 20 premi Grammy (otto dei quali vinti consecutivamente nella stessa categoria dal 1968 al 1975; in quel periodo il premio veniva chiamato The Aretha Award, ossia "Il premio Aretha").

Il 3 gennaio 1987 è stata la prima donna ad entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame.

In una classifica stilata nel 2004 dalla famosa rivista Rolling Stone Aretha è stata classificata al quinto posto, che è anche il piazzamento più alto per una donna tra i 100 artisti più grandi nella storia. Sempre da questa rivista è stata giudicata la più grande voce, maschile o femminile, di tutti i tempi. ( Fonte Wikipedia )
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mercoledì 30 dicembre 2009

Il dolce dei ricordi


Ingredienti per 6 persone :

2 uova, 1 yogurt alla banana, 100 ml di latte, 100 ml di olio di semi di mais, 1 limone,
280 gr. di farina auto lievitante, 5 cucchiai di zucchero, 1 mela golden , un goccio di grappa, un pizzico di sale, zucchero a velo e 1 cestino di ribes freschi.

Per lo zabaione allo spumante: 2 tuorli, 40 gr. di zucchero, 1 cucchiaio di maizena, 400 ml. di panna, 4 cucchiai di prosecco dolce.

Esecuzione :
Sbucciare la mela, togliere il torsolo, affettare sottilmente la mela, porla in un piatto con il succo di ½ limone e 1 cucchiaio di zucchero. Separare gli albumi dai tuorli ; in una ciotola versare i tuorli con lo zucchero, lo yogurt, l’olio , il latte, un po’ di buccia grattugiata del limone , un goccio di grappa, e un pizzico di sale, mescolare energicamente, poi aggiungere le mele con il succo di limone, poi aggiungere i 280 gr. di farina.
A questo punto aggiungendo un pizzico di sale montare a neve fermissima gli albumi, incorporarli all’impasto facendo attenzione a non smontarli.
Foderare con carta forno una pirofila rettangolare da 32x24 mm. Versare l’impasto e cuocerlo nel forno con modalità ventilato a 200° per circa 25 minuti.

Preparare lo zabaione. In una ciotola lavorare i tuorli con lo zucchero e la maizena, aggiungere il prosecco, versare il composto in una casseruola sul fuoco medio e sbattere sino a quando lo zabaione avrà quasi raddoppiato il suo volume. Lasciar raffreddare lo zabaione e incorporare la panna montata.
A questo punto utilizzando un coppa pasta del diametro di 10 mm. otterrete 6 tortini.
( I ritagli del dolce potrete utilizzarli per un budino o come preferite )
Versare sul piatto tre cucchiai di zabaione allo spumante, porre al centro il tortino, sopra un rametto di ribes e una spolverata di zucchero a velo.



Ho creato questo dolce pensando ai racconti di una mia lontana parente, alcuni anni fa, e da allora lo propongo tutti gli anni per Natale.
Un tempo nelle famiglie povere di campagna non si usava fare regali a Natale, ma era lo stesso una grande festa e non solo dal punto di vista religioso; in particolare il tipico dolce di Natale era la fugassa ( focaccia ) un dolce semplice , gli ingredienti non erano mai gli stessi, perchè si usava quello che c’era in casa. Nel piatto del dolce si metteva una fettina di questa focaccia, un cucchiaio di zabaione e un po’ di frutta, una caramella, quel poco che c’era veniva diviso fra tutti i commensali e la festa era grande !!!

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lunedì 28 dicembre 2009

La spaghettata Voiello di Roma... c'eravamo anche noi.



Il 17/12/2009 si è svolta a Roma presso "La Taberna Recina" la spaghettata Voiello, io e Diocleziano abbiamo partecipato con molto piacere; inoltre io ho approffitato dell'occasione per visitare Roma, città che non conoscevo.
Ho avuto l'occasione di conoscere personalmente blogger che conoscevo solo via web,
qui' la lista dei blogger presenti.
In particolare per la loro simpatia ricordo:
- Antonella - Croce e Delizia
- Nadia - Mamma che buono
- Elisa - Kitty's Kitchen
- i tre componenti - La cucina di calycanthus
Ospite della serata Anna Prandoni della Cucina Italiana che ci ha dispensato consigli utili su come apparecchiare la tavola delle feste.


Un meritato applauso va ad Antonio della "Taberna Recina ", che ci ha proposto 4 primi classici della tradizione romana :
- mezze maniche all'amatriciana
- vermicelli cacio e pepe
- spaghetti alla puttanesca
- rigatoni alla carbonara
ed in chiusura la crostata ricotta e cioccolato.

I piatti cucinati con grande maestria e la piacevole atmosfera della serata ci hanno talmente conquistati, tanto che la serata seguente abbiamo nuovamente fatto visita alla Taberna Recina per provare altri piatti della tradizione romana.

Un sentito ringraziamento a Maria Laura Borghesi e a tutto lo staff Voiello.
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Pioggia di premi per la fine dell'anno.

Questo premio mi è stato donato dall'amica blogger americana Barbara Bakes, che ringrazio calorosamente.


Questo premio mi è stato consegnato contemporaneamente dalle amiche :

- Marifra79 del blog "Menta e Liqueririzia ",

- Nanny del blog" L'angolo di nanny ",

- Ornella del blog" Un po' di me tra un caffè .. e l'altro"

Per ritirarlo si devono rispettare le seguenti regole:

1 - Postare la frase "Nenhum olhar è mais puro do que una criança"

2 - Postare il premio

3 - Far riferimento al forum "Arte da Li" http//li-katuki.blogspot.com

4 - Lasciare un commento rivolto a chi ti ha lasciato il premio : vi consiglio di visualizzare i blog di queste amiche che gentilmente me l'hanno donato troverete molte ricette e notizie interessanti.

Questo premio mi è stato donato dall'amica Danielita del blog" Imperfecto " che ringrazio calorosamente, e mi scuso del ritardo con cui ho postato il premio.
Dono questi premi a tutti coloro che passeranno da questo blog, e colgo l'occasione per augurare a tutti Buon 2010.

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giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale e felice 2010.

Con questo post auguro Buon Natale e Felice 2010 ai nostri amici, parenti, conoscenti e tutti coloro che visiteranno il nostro blog ; colgo l'occasione per dedicarvi questo bellissimo pezzo di Zucchero. Daniela e Diocleziano.


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domenica 20 dicembre 2009

La mia video ricetta per Voiello

Come promesso ecco la video ricetta delle " Mezze Penne con goulash di coniglio e zucca in saor "



Un sentito ringraziamento a :

Emilia Paolino (Eidos)
Cristina Scateni (Eidos)
Anna Cappellini,colei che scrive i pezzi sul blog Voiello
Marco Gandolfi (Voiello)
Marialaura Borghesi ( Voiello )
Marcello Zaccaria (Master Chef Voiello)
Maurizio Frisoli (Fotografo)

inoltre un sentito ed affettuoso ringraziamento a tutto il blog Voiello.
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martedì 15 dicembre 2009

Tour Chef del Piacere Voiello a Sottomarina

La quinta tappa del Tour Chef del Piacere si è svolta a Sottomarina di Chioggia (VE) in data 11-12-2009, presso la Scuola di Cucina : l'Etoile di Boscolo, e udite udite, io ero uno dei 5 Chef del Piacere selezionati dalla redazione Voiello.
Quì di seguito troverete un breve resoconto della serata: io e Diocleziano , dato l’importanza dell’evento, siamo arrivati nettamente in anticipo e, la prima persona che abbiamo avuto il piacere di conoscere è stata la dolcissima Emilia Paolino, che ringrazio sentitamente. Inizialmente ero un po’ imbarazzata dalle telecamere, poi mi sono sciolta, supportata dai team della Voiello e della Boscolo, che hanno condiviso con me questa emozionante serata, che resterà per sempre, un ricordo indelebile nella mia memoria e nel mio cuore.Un sentito ringraziamento a tutti colori che hanno reso possibile la mia partecipazione alla serata, ed un particolare ringraziamento allo Chef Voiello Marcello.











Ed ora, ecco la ricetta delle Mezze Penne con goulash di coniglio e zucca in Saor, selezionata dal team Voiello :






Ingredienti per 4 persone :
- 280 gr. di mezze penne
- 1 coscia disossata di coniglio
- 1 filetto di coniglio
- 400 gr. di zucca ferrarese
- 2 grosse cipolle bianche
- 100 ml. di vino bianco secco
- 2 spicchi d’aglio
- 1 peperoncino
- 1 cucchiaio di pinoli
- alloro
- rosmarino,
- salvia
- prezzemolo
- erba cipollina
- 2 chiodi garofano,
- 4 grani di pepe nero
- 150 ml. di vino bianco
- 75 ml. di aceto bianco
- sale e pepe
- olio di semi di mais

Esecuzione:
per prima cosa preparare la zucca in saor :mettere sul fuoco la vaporiera con circa 1 litro di acqua, sul fondo del cestello inserire foglie di alloro salvia e il rosmarino,quando l’acqua bolle inserire la zucca tagliata a fette spesse, ( circa 3.5 cm. ) coprire e farla cuocere per 13 minuti circa, poi estarla dal cestello e lasciarla raffreddare in un piatto.
Preparare quindi il saor : affettare sottilmente la cipolla, e farla appassire nell’olio per pochi minuti, poi aggiungere il vino, l’aceto, i pinoli, sale e pepe e portare a cottura circa 5 minuti, mescolare e spegnere il fuoco.
Disporre in un contenitore la zucca, versarci sopra il saor, 2 foglie di alloro spezzettate, i chiodi di garofano, i grani di pepe e uno spicchio d’aglio, mescolare, coprire il recipiente e lasciar riposare nel frigo per almeno 12 ore.

Per il goulash di coniglio: rosolare in un tegame la cipolla e l’aglio tritati finemente, aggiungere il coniglio tagliato a cubetti,( io consiglio di tagliare il filetto a cubetti piccoli, e la coscia a cubetti leggermente più grandi, i tempi di cottura sono diversi ) il peperoncino, il prezzemolo, alloro rosmarino e salvia, sale e pepe, cuocere a fuoco dolce per 10 minuti poi aggiungere il vino, coprire il tegame e cuocere per 40 minuti circa, se necessario aggiungere acqua.
A questo punto prendere una parte della zucca e tagliarla a piccoli dadini, l’equivalente di 4 cucchiai da cucina e un cucchiaio del saor ( cipolle e pinoli ) tenere da parte questo composto in una ciotolina servirà per condire la pasta, la parte rimanente della zucca in saor usatela come contorno, è ottima abbinata a formaggi di media maturazione e polenta grigliata.

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente, ( tenere la parte una parte dell’acqua di cottura )
Quindi farla saltare nel wok con il goulash di coniglio e il composto di zucca in saor, aggiungere un po’ d’acqua di cottura della pasta e far amalgamare il tutto.
Servire il piatto con una spolverata di erba cipollina, buon appetito.

Come vino ho abbinato a questo piatto della Malvasia di Candia.

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sabato 12 dicembre 2009

mercoledì 9 dicembre 2009

Tofe ripiene di zucca e gorgonzola piccante



Ingredienti per 4 persone :

16 tofe Voiello n° 120
400 gr. di zucca ferrarese
70 gr. di gorgonzola piccante DOP
4 cucchiai di Parmigiano reggiano
150 gr. di burro
2 noci
¼ di melagrana
1 cipolla bianca di Chioggia
1 spicchio d’aglio
2 foglie di verza cappuccio
10 foglie di salvia
8 foglie di alloro
sale
pepe
olio di semi di mais
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Le tofe impiegate per questa ricetta mi sono state donate dalla Voiello in occasione della spaghettata Voiello svoltasi a Milano il 04-11-09.

Esecuzione:pulire la zucca privandola della scorza dura esterna e dei filamenti, quindi tagliare la polpa prima a grossi pezzi, poi a dadini. Sbucciare la cipolla e affettarla sottilmente; in un ampio tegame far appassire la cipolla con un filo d’olio, aggiungere i dadini di zucca, e rosolare brevemente. Aggiungere poi lo spicchio d’aglio intero, una foglia di salvia, una foglia di alloro, sale e pepe e cuocere per 15 minuti circa a tegame coperto, e fuoco moderato, aggiungendo ogni tanto qualche cucchiaio di acqua calda. Lasciar intiepidire ( togliere lo spicchio d’aglio e le foglie di salvia e alloro ) poi frullare e tenere da parte.

In un tegamino, a fuoco dolce far fondere il burro e appena inizia a prendere colore, unire le foglioline di salvia tritate finemente, ed 1 noce sbriciolata, quando le foglioline diventano croccanti spegnere il fuoco.

Nel frattempo preparare la vaporiera, porre sul fondo del cestello le foglie di alloro e le foglie di verza spezzettate, coprire con il coperchio e portare a vapore.
Cuocere le tofe in acqua bollente salata per circa 9 minuti, poi scolarle e passarle sotto un getto d’acqua fredda per fermare cottura, porle poi in un piatto con un filo d’olio, e, con l’aiuto di due cucchiai passare l’olio sulla parte esterna delle tofe . A questo punto farcire le tofe con la crema di zucca e un pezzettino di gorgonzola piccante, poi porle nella vaporiera per una decina di minuti circa.; ( le foglie di alloro e di verza conferiranno alla pasta un sapore particolare. )
Presentazione del piatto: porre sul fondo del piatto 2 cucchiai di burro alla salvia e noci, sopra le tofe ripiene, una spolverata di parmigiano reggiano, guarnire con perle di melograno e noci tritate.

Come vino ho abbinato a questa ricetta del Sauvignon del Veneto Orientale.





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lunedì 7 dicembre 2009

La mia intervista su SceglierBio





Alcune settimane fa sono stata contatta dalla redazione del Sito SceglierBio, avevano notato il mio blog e mi chiedevano di rilasciare un'intervista, che parlasse di me, del mio blog, dei miei interessi e della mia visione del modo bio ; io ho accettato con molto piacere. Oggi sono stata molto felice di veder pubblicata la mia intervista. La versione integrale dell'intervista la potrete trovare quì.

Su SceglierBio troverete tutte le novità del mondo biologico, atte a favorire uno stile di vita veramente sano, con sezioni dedicate a FOOD & DRINK , BEAUTY & CO , LIFESTYLE , KIDS.

Per gli amanti della cucina troverete tantissime ricette ed ispirazioni per una corretta alimentazione, oltre ad una sezione interamente dedicata a noi foodblogger Eat the Blogger.

Buona visione a tutti.
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venerdì 4 dicembre 2009

Fiera di Sant'Andrea di Portogruaro ( VE )










Oche e stivali erano i protagonisti dell’Antica Fiera Mercato nella Portogruaro dell’epoca medievale: merce di scambio tra i contadini e il podestà nel mese di novembre, continuano a simboleggiare la tradizione storica portogruarese che da oltre vent’anni viene valorizzata con la Fiera di Sant’Andrea.


A ricordo degli scambi commerciali che si instauravano nel passato medievale, oggi la fiera- mercato con le sue oltre trecento bancarelle, cui si aggiungono le esposizione dei commercianti, delle categorie economiche e degli esercenti della città, fa rivivere la vocazione tipicamente commerciale di Portogruaro.


La Fiera di S. Andrea risale indietro nei secoli, anche se non si conosce esattamente la data del suo apparire. Probabilmente si rifà ai primordi della storia cittadina quando, celebrandosi la festa del patrono, alle solennità religiose si accompagnavano anche momenti di festa e occasioni di commercio.


Nel 1780, su richiesta della veneta Signoria che desiderava avere informazioni sulla situazione commerciale dl ogni comunità, Antonio Pelleatti compilò una dettagliata relazione sull’argomento per quanto riguardava Portogruaro.


Parlando di mercati e fiere ricorda che due erano le principali: una che si teneva la prima domenica di quaresima, detta dei Crosicchieri, e l’altra quella di S. Andrea, il 30 novembre. Le merci in vendita, trattavano per la maggior parte di tessuti e di attrezzi da lavoro e di uso comune, per lo più di poco valore, adatti ad una clientela che non poteva permettersi grandi lussi, anche se è da rilevare che in città erano presenti due orafi.


Nel secondo fine settimana dedicato alla Fiera di Sant’Andrea, vi sono stands espositivi, prodotti enogastronomici locali, tradizione ed arte in tutte le vie della città, con prodotti dell’oca, degustazioni dei vini doc Lison Pramaggiore, fiera mercato ed esposizioni di artigianato.

La fonte di questo articolo è il sito del Comune di Portogruaro, che quest'anno si è aggiudicato il premio come miglior sito web per la sezione comuni in tutta la Provincia di Venezia.








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lunedì 30 novembre 2009

Torta di Sant’Andrea.




Oggi è la festa di Sant’Andrea, patrono della città di Portogruaro ( Ve ), in occasione della festa del santo patrono, si scoprono le tradizioni storiche della città rievocando l’antica sagra mercato delle oche e degli stivali; il dolce tradizionale della manifestazione è appunto la torta di Sant’Andrea.
Diocleziano posterà prossimamente le foto della manifestazione.


Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia rotondo
1 uovo
100 ml. di panna fresca
50 gr. di burro
140 gr. di zucchero
200 gr. di farina di mandorle
150 gr. di farina 00
½ bustina di lievito
½ arancia biologica
2 cucchiai di canditi all’arancia
1 cucchiaio di miele d’acacia
10 noci
1 cucchiaio di pinoli
un pizzico di sale

Esecuzione: con la pasta sfoglia foderare una tortiera da 22 cm. di diametro. Far fondere in un pentolino il miele con il succo d’arancia ,aggiungere 4 noci spezzettate grossolanamente, e per ultimo aggiungere i canditi, si formerà una specie di marmellata, spegnere il fuoco e tenere da parte.
In una ciotola montare l’uovo con lo zucchero, la panna e il burro, aggiungere poi le rimanenti noci frullate, le due farine, il pizzico di sale e per ultimo il lievito, lasciar riposare l’impasto per qualche minuto . Nel frattempo disporre sul fondo dell’involucro di pasta sfoglia 3 cucchiai della marmellata precedentemente preparata, ( che nel frattempo si sarà addensata ), e quindi versare il composto dolce, ( che avrà già iniziato a lievitare ). I bordi della sfoglia ripiegateli delicatamente sul composto, e poi guarnite con i pinoli. Inserire nel forno preriscaldato a 180° e cuocere per circa 40 minuti.




Come vino ho abbinato questo dolce a del verduzzo ramandolo.
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martedì 24 novembre 2009

Spaghetti con canocchie, radicchio trevigiano e curcuma



Ingredienti per 4 persone :
• 280 gr. di spaghetti Voiello n° 104
• Kg. 1.2 di canocchie
• 1 piccolo cespo di radicchio trevigiano tardivo
• 1 limone biologico
• 2 grani di pepe nero
• 3 spicchi d’aglio
• 3 foglie di alloro
• 1 mazzetto di prezzemolo
• un pizzico di curcuma
• olio extra vergine di oliva
• sale e pepe

Queste canocchie provengono da Caorle piccola localita’ balneare vicina a Venezia, mi sono state donate dalla mia sorellina Orietta ,appena pescate, un prodotto quindi a km. Zero.



Esecuzione: prendere le canocchie, sistemarle in una bacinella e coprirle con acqua, aggiungere 1 cucchiaio di sale grosso e lasciarle riposare per 15 minuti, in modo che l’eventuale sabbia si depositi sul fondo del recipiente, trascorso questo periodo, scolatele e lavatele più volte sotto l’acqua corrente.
Questa che vi presento ora è la ricetta delle canocchie lesse, impiegate come antipasto:
mettere sul fuoco un capiente tegame con 1500 cc. di acqua e portatela a bollore, aggiungere poi 2 grani di pepe, 2 foglie di alloro, 1 spicchio d’aglio, il succo di un limone biologico con la sua buccia, qualche gambo di prezzemolo e poco sale grosso, lasciar bollire per una decina di minuti, poi aggiungere le canocchie e lasciarle cuocere per 3 minuti ( iniziate a contare il tempo da quando l’acqua avrà ripreso il bollore ) o sino a quando vedrete che cominciano a produrre una specie di schiuma bianca e diventano rosee.
Scolate le canocchie e appena sono leggermente raffreddate praticare due tagli laterali con le forbici lungo i lati del corpo, sollevare con le dita i gusci e sfilarli lasciando libera la polpa. Adagiatele su una pirofila ed irroratele con una miscela formata da olio extra vergine d’oliva, un trito di aglio e prezzemolo, e un pizzico di pepe . Possono essere gustate subito, ma è preferibile prepararle alla sera prima, coprirle con un film trasparente e riporle nel frigo, servirle quindi per il pranzo del giorno seguente, così acquistano maggior sapore.
Come antipasto possono essere servite da sole, oppure accompagnate ad altri tipi di pesce bolliti.



Una parte di queste canocchie le ho spolpate e le ho impiegate per fare un sugo veloce e molto saporito.
Esecuzione : porre sul fuoco un tegame con olio extra vergine d’oliva, uno spicchio d’aglio e una foglia di alloro, quando l’olio è caldo aggiungere il radicchio tritato ( tenere da parte alcune punte per la decorazione ) e la polpa delle canocchie, far cuocere per pochi minuti, perché il radicchio deve rimanere croccante, all’ultimo aggiungere un pizzico di curcuma , spezia che dona un bel colore giallo , ma che lascia inalterato il sapore degli altri ingredienti che compongono il piatto.
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolateli al dente e fateli saltare nel sugo con un’abbondante spruzzata di prezzemolo.
Presentazione del piatto: porre al centro del piatto gli spaghetti e decorare con due canocchie e delle punte di radicchio trevigiano.

Come vino ho abbinato a questi piatti a del Lison, ovvero il Tocai classico delle Venezie, è cambiato il nome, ma il prodotto rimane pur sempre lo stesso.
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domenica 22 novembre 2009

Reportage sul Museo della Vita Contadina di Corbolone (VE)

Con questo mio reportage sul Museo della Vita Contadina di Corbolone - un piccolo paese in Prov. di Venezia, nella cui chiesa io e Daniela ci siamo sposati - ho voluto porre l'attenzione sul lavoro del mondo contadino, un lavoro spesso dimenticato, ma fatta di sacrifici, di rinunce, di dolori. Una tradizione che si è tramandata di padre in figlio ed è ancora - in particolar modo tra le persone anziane - radicato nel territorio provinciale. Con le poche immagini che ho postato, ho cercato di evidenziare i lavori che venivano svolti..... andavano dal calzolaio alla lavandaia, dall'insegnante elementare ( quanti ricordi mi vengono nella memoria di studente) alla casalinga (quanti piatti e pentole da lavare). La sera poi, stanchi del proprio lavoro, si tornava a casa con il motorino.
Dopo cena e, per chi se lo poteva permettere, un bel sorso di caffè, si andava a dormire e d'inverno per proteggersi dal freddo, in mancanza di riscaldamento, ci si arrangiava, mettendo tra le lenzuola e le coperte " la monega",uno scaldaletto in legno dove si collocava un piccolo braciere.













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sabato 21 novembre 2009

"Briciole di Bontà" iniziativa lodevole di Albertone


Questa proposta di Albertone è una raccolta con fine davvero lodevole. Lo scopo dell'iniziativa è di finanziare il progetto di ricerca promosso e completamente finanziato dall'Associazione La vita è un dono, con l'obiettivo di dare una speranza in più a chi soffre di Acidemia Propionica (per la maggior parte bambini) di vivere una vita più "serena" se non più "normale", disponendo di cure e terapie efficaci.
E' proprio per far conoscere il lavoro de La vita è un dono, che Albertone ha pensato di preparare una piccola pubblicazione, che chiunque possa acquistare con un piccolo contributo (e magari donare) a Natale.
Per partecipare è sufficiente postare una ricetta, mi auguro che siate in molti a partecipare.
Scade a fine Novembre.
Nel blog di Albertone troverete tutte le indicazioni del caso
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giovedì 19 novembre 2009

Sformatino di zucca e mais vestito a festa






Ingredienti per 4 persone:

- 150 gr. di farina di mais biancoperla
- 50 gr. di farina 00
- 300 gr. di zucca
- burro
- 8 foglie di salvia
- 2 noci
- 150 ml. di latte
- 4 fette di prosciutto crudo di San Daniele
- 60 gr. Formaggio “Formai ambra rossa”
- ¼ di melagrana
- 8 foglie di salvia
- glassa di aceto balsamico
- sale grosso

Esecuzione : sbucciare la zucca e lessarla in poca acqua, una volta cotta la zucca si passa al setaccio e si tiene da parte.
Preparare una polenta con 900 ml di acqua salata e le due farine, dopo circa 20 minuti aggiungere la purea di zucca , il latte e 80 gr. di burro e cuocere per altri 10 minuti.
Il “Formai Ambra Rossa” è un formaggio Montasio stagionato 18 mesi, affinato con birra rossa aromatizzata con radicchio Treviso, ha un sapore simile al grana, friabile, con leggero retrogusto amaro.
A questo punto si versa la polenta, con questi ingredienti ho ottenuto 4 sformatini e una polenta grande che versato su di una pirofila per farla rassodare.
Prendere gli sformatini e all’interno porvi un pezzetto di Formai Ambra Rossa, inserirli poi nel forno caldo a 200° per 5 minuti.
Nel frattempo porre su una pirofila rovente, antiaderente le fette di prosciutto crudo, in modo da sciogliere il grasso e farle diventare croccanti, ( questa operazione necessita di pochi minuti. )
In un tegamino, a fuoco dolce far fondere il burro e appena inizia a prendere colore unire le 4 foglioline di salvia tritate finemente, le 4 foglie di salvia intere, e le noci tritate, quando le foglioline diventano croccanti spegnere il fuoco, ( deve essere servito subito ).

Presentazione: porre al centro del piatto lo sformatino di mais e zucca, versarvi sopra 2 cucchiai di burro alla salvia e noci, del Formai ambra rossa grattugiato e una foglia di salvia croccante; decorare poi il piatto con la fetta di prosciutto croccante, un filo di glassa di aceto balsamico, e all’ultimo guarnire con perle di melograno, a piacere guarnire con del peperoncino in polvere, servire subito.

Ho abbinato questo piatto a del vino Novello delle Venezie IGT ottenuto con uve di Merlot 80% e Cabernet 20%.

Vi stare tutti chiedendo perché ho intitolato questa ricetta “ Sformatino di mais e zucca vestito a festa” , perché per realizzare questa ricetta mi sono ispirata ad una ricetta povera dell’antica tradizione contadina veneta, “ i pestarei ”, in pratica si tratta di una polenta morbida con la zucca, che veniva servita in fondine calde e accompagnata con del latte freddo.

Con questa ricetta partecipo a: " Il contest piu' morbido del web"
di Un tocco di zenzero.



Questo evento è sponsorizzato dalle Fattorie Fiandino


Con questa ricetta partecipo al contest: Una polvere d'oro che diventa polenta del blog "Love at first bite" in collaborazione con Kuhn Rikon

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sabato 14 novembre 2009

Gnocchi con radicchio, salsiccia e vino raboso


Ingredienti per 4 persone:
Per gli gnocchi
• Patate a pasta bianca - 800 g
• Farina - 250 g
• Uova - 1
• un pizzico di noce moscata e un pizzico di cannella
• Sale e pepe
• Prezzemolo, erba cipollina
• Formaggio montasio stravecchio
Per la salsa :
• 150 gr. di salsiccia fresca
• 350 gr. di radicchio tardivo di Treviso
• 1 spicchio di aglio , 2 chiodi di garofano, due foglie di alloro
• 100 ml di vino raboso novello prodotto con uve biologiche

Lessare le patate con la buccia; pelarle ancora calde e passarle con lo schiacciapatate, salarle, aggiungere l'uovo, il pizzico di noce moscata, il pizzico di cannella e la farina. Impastate velocemente e formate dei gnocchetti non molto grandi e se vi fa piacere passateli sui rebbi di una forchetta per dargli la sagoma. Porre sul fuoco un tegame con l’olio e lo spicchio d’aglio intero sul quale conficcherete i due chiodi di garofano; dopo qualche minuto aggiungere la salsiccia privata delle pelle e tritata grossolanamente e le foglie di alloro; cuocere a fuoco dolce per 10 minuti, dopo aggiungere 100 ml. di vino raboso novello e il radicchio di Treviso tritato, continuare la cottura a fuoco dolce per altri 25 minuti. Lessare gli gnocchi e poi farli saltare nel sugo. Spolverare il piatto con del prezzemolo fresco, dell’erba cipollina e delle scaglie di montasio stravecchio.
Ho abbinato questo piatto a del vino Raboso novello.

Questo è per me uno dei piatti del ricordo della mia infanzia,
vivendo in una zona da sempre dedita alla produzione del vino, questo veniva e viene tuttora utilizzato spesso in cucina, in particolare questo piatto veniva preparato quando in casa c'erano le salsicce fresche, perchè il maiale era stato appena macellato e, nel periodo in cui c'era il vino raboso novello,
dalle mie parti è l'ultima uva ad essere raccolta ( vendemmia tardiva ).

Domani 15 novembre 2009 si terra la manifestazione : “ San Martino : il Vino Novello in Cantina” sponsorizzata dal Movimento Turismo del Vino. Nell’occasione, in più di 100 cantine sparse in tutta Italia ci saranno “ porte aperte” ai visitatori e agli enoturisti. Protagonista di questa manifestazione è il vino novello
( ottenuto con uve rosse mature ), che può essere messo in commercio proprio solo a partire dal 6 novembre di ogni anno.
Qui potrete trovare l’elenco delle cantine della zona DOC Lison Pramaggiore che aderiscono alla manifestazione.
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giovedì 12 novembre 2009

Marmellata ebraica di zucca con pistacchi e acqua di rose







Ingredienti:
- 800 gr. di zucca ferrarese
- 200 gr. di zucchero di canna
- 200 gr. di pistacchi
- 150 ml. di acqua di rose
- 1 limone biologico

Esecuzione: sbucciare la zucca, tagliarla a pezzi piuttosto grandi, avvolgerla in un foglio di carta alluminio ed inserirla nel forno caldo a 220° per circa 15 minuti, quindi estrarla dal forno e tagliarla a piccoli pezzetti, porre sul fuoco un tegame con la zucca tagliata in piccoli pezzi, lo zucchero, l’acqua di rose e 30 ml di succo di limone.
Cuocere per circa 15 minuti a fuoco molto dolce, nel frattempo sbollentate i pistacchi in acqua calda per qualche minuto per togliere le eventuali pellicine che li ricoprono, quindi tritali grossolanamente e aggiungerli alla marmellata, mescolare bene e continuare la cottura per altri 15 minuti sempre a fuoco dolce.
Invasare, chiudere bene, quindi capovolgere i vasi.
Questa marmellata è ottima per farcire crostate, ma il modo in cui io la preferisco è spalmarla sui dei biscotti alla vaniglia.




Questa ricetta mi è stata tramandata da una zia che per un periodo, tanti anni or sono, aveva lavorato al quartiere ebraico della Giudecca a Venezia.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta : con le dita nel barattolo di Martina in collaborazione con Giallo Zafferano .

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