lunedì 29 marzo 2010

Lonza di maiale con il kiwi



Ingredienti per 4 persone:

- 600 gr. di lonza di maiale
- 100 gr. di farina
- 1 mazzetto di erbe aromatiche
- una spruzzata di rum
- 1 cucchiaino da caffè di miele
- 4 kiwi verdi
- sale fino
- pepe

Esecuzione : tagliare la lonza a fettine sottili, se necessario battetele leggermente sul piano di lavoro con il batticarne. Versate la farina in un piatto fondo, aggiungete le erbe aromatiche ( rosmarino, prezzemolo, salvia e timo ) tritate finemente e il sale; con l’aiuto di un cucchiaio amalgamate il tutto. Infarinate le fettine di carne , premendole delicatamente con le dita, scrollate poi la farina in eccesso. Sbucciate i kiwi, frullatene 2 riducendoli a crema.
Versate in una larga padella 30 gr. di burro e fatelo sciogliere. Disponete quindi le fettine di lonza e fatele rosolare per pochi minuti da ambo i lati .
Scolatele man mano su un piatto caldo e copritele.
Filtrate il fondo di cottura e versatelo nuovamente nella padella, aggiungete il burro rimasto, il miele , una spruzzata di rum e i kiwi frullati e fate sobbollire per 2 minuti circa.

Presentazione: tagliate a fettine i kiwi rimasti, trasferite la carne su un piatto da portata. Cospargete le fettine di lonza con la salsina al kiwi, ed un pizzico di pepe, completate il piatto con le fettine di kiwi Decorate con un mazzetto di erbe aromatiche e con delle erbe aromatiche tritate.

Liberamente ispirato a “ Cucinare Bene”

Ho abbinato a questo piatto del vino Incrocio Manzoni bianco.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta " La frutta nel piatto "




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sabato 27 marzo 2010

E con la primavera sono arrivati nuovi premi

Dalle mie parti la primavera stenta a decollare ed anche oggi è una giornata uggiosa,
in attesa della "vera" primavera dedico a tutti voi questo video benaugurale.




Questo premio mi è stato donato da Ornella del blog: http://ornella-unpodimetrauncaffelaltro.blogspot.com/



Questo premio mi è stato donato Anna del blog :http://langolodinanny.blogspot.com/


Ringrazio calorosamente Ornella e Anna che mi hanno donato questi premi, io li dedico a tutti i miei visitatori, e colgo l'occasione per augurarvi una buona domenica.
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venerdì 19 marzo 2010

Risi in cavroman con gli asparagi



Il riso in cavroman è un’antica ricetta veneta di derivazione espressamente orientale, io ho rivisitato questa ricetta ed ho aggiunto degli asparagi bianchi di Bibione ( VE ).

Ingredienti per 4 persone:

- 300 gr. castrato di capretto o pecora
- 300 gr. di riso vialone nano
- 1 cipolla bianca di Chioggia
- 8 asparagi bianchi
- 100 ml. di vino bianco
- 2 spicchi d’aglio
- 1 chiodo di garofano
- 1 foglia di alloro
- 1 mazzetto di erbe miste
- 20 ml. di aceto di vino bianco
- ½ limone biologico
- 1 pezzetto di cannella
- 750 ml. di brodo di verdure
- 1 noce di burro
- 40 gr. di grana grattugiato
- olio extra vergine di oliva
- sale e pepe


La parte del castrato indicata per questa ricetta è la parte della spalla o della schiena.

Esecuzione: in un contenitore preparate la marinata con acqua, aceto,le erbe miste, 1 spicchio d’aglio tritato e il succo di limone, coprite e lasciar riposare in frigo per almeno 4 ore. Al termine togliete il castrato dalla marinata, lavatelo sotto l’acqua corrente e tagliatelo a tocchetti grandi come una nocciola. Tritate la cipolla e fatela stufare in un tegame con un filo d’olio extra vergine di oliva, e alcuni cucchiai di brodo, a fuoco dolce per circa 5 minuti.
Riscaldate un’altra padella con 2 cucchiai d’olio, e a fiamma vivace fate rosolare lo spezzatino minuto di castrato. Appena i pezzetti di carne saranno ben dorati, sgocciolateli, ed uniteli alla cipolla stufata. Lasciate insaporire il tutto quindi sfumate con il vino. A questo punto chiudete in una garza
lo spicchio d’aglio con il chiodo di garofano conficcato, un pezzetto di cannella, la foglia di alloro spezzettata e legate il tutto a sacchetto. Aggiungete il sacchetto con gli aromi alla carne, salate, aggiungete un pizzico di pepe e cuocete a tegame coperto , a fuoco dolce per 50 minuti circa. Durante la cottura aggiungete , quando necessario del brodo vegetale caldo.
Spuntate, sbucciate, lavate e tagliate gli asparagi a fettine, ( tenete da parte le punte ).
A questo punto eliminare il sacchetto con gli aromi, aggiungere poi nella casseruola il riso e gli asparagi ( tranne le punte ) mescolate e aggiungete in un’unica soluzione tutto il brodo necessario per portare il riso a giusta cottura; dopo 10 minuti aggiungete anche le punte degli asparagi,’ Al termine mantecare con burro e grana. Lasciate riposare per alcuni minuti e quindi servite.

Ho abbinato a questo piatto del vino Lison Classico del Veneto Orientale.

Curiosità: sembra che lo strano nome di questo risotto derivi dal termine “ capra”.
Nell’anno 1000 sviluppatasi i traffici marittimi con l’Oriente, tramite le crociate, Venezia diventò
un punto d’incontro centrale, dove arrivavano i mercanti dell’intera Europa, per acquistare pepe, cannella, zucchero,zafferano, chiodi di garofano ed altri sapori, di cui i ricchi signori facevano ampio uso per insaporire i loro cibi. Tracce di questa ricetta si trovano nel calmiere dei prezzi che il doge Sebastiano Zani promulgò nel 1173. Questo risotto, come altri risotti veneti, ha un metodo di cottura nettamente diverso dai risotti lombardi, che vengono accuratamente tostati nel burro, prima di essere portati a cottura con la graduale aggiunta di brodo. Il metodo di cottura di dei risotti veneti, ricorda il metodo orientale pilaf; solamente che il pilaf viene cucinato nel forno, mentre in Veneto il riso è cucinato sul fornello, ed ha una consistenza leggermente più brodosa.
Un’altra curiosità l’ asparago inteso come coltura ha origini lontanissime che si perdono nell’antica Mesopotamia e nell’Egitto dei Faraoni.

Con questa ricetta partecipo al contest di Pasqua di Esperya con "il cucchiaio d'oro".




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lunedì 15 marzo 2010

Orecchiette con fagioli sarconi, cozze e pecorino canestrato


Per la realizzazione di questa ricetta mi sono ispirata ai ricordi di Diocleziano che è di origini lucane . I suoi genitori erano nativi di Muro Lucano ( PZ ) ; io purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscerli, e non ho ancora visitato i luoghi dove lui trascorreva le vacanze estive della sua infanzia. Diocleziano ricorda con nostalgia quei giorni passati, ed in particolare ricorda i piattoni di pasta letteralmente divorati in quel periodo, lui era, ed è tuttora molto ghiotto di pasta.

Ingredienti per 4 persone:

• 300 g di orecchiette
• 200 gr. di fagioli sarconi secchi
• 300 gr. di cozze
• 100 ml. di vino bianco secco
• 3 rametti di prezzemolo
• 1 carota
• ½ costa di sedano
• 2 foglie di alloro
• 1 spicchio d’aglio
• 60 gr. di pancetta affumicata
• 40 gr. di pecorino canestrato stagionato
• olio extravergine d’oliva
• 1 peperoncino
• sale grosso
• sale fino



Procedimento:
Mettete a bagno i fagioli in una ciotola, coperti di acqua fredda la sera precedente. Raschiate la carota ed eliminate i filamenti al sedano, poi lavate le verdure assieme alla foglia di alloro. Scolate i fagioli dall’ammollo e traferiteli in una pentola , aggiungete la carota , il sedano e la foglia di alloro, coprite con acqua, incoperchiate e portate a cottura. Schiacciate 1/3 dei fagioli con il passaverdure e raccoglieteli in una ciotola.
Pulite bene le cozze raschiandole con la paglietta o con un coltello in modo da eliminare le incrostazioni ed eventuali residui presenti, e lavatele in abbondante acqua corrente. Trasferire le cozze in una larga padella ( già calda ) con uno spicchio d’aglio, un rametto di prezzemolo e il vino bianco. Mettere il coperchio e lasciate aprire i frutti di mare ( 5 minuti circa ) a fuoco vivace. Togliere dal fuoco e scolare i frutti di mare . Prelevate i frutti dai gusci, e, tenetene alcuni interi per la decorazione.
Versate in una larga padella un filo d’olio extra vergine d’oliva con lo spicchio d’aglio , fate insaporire per 1 minuto, poi togliete l’aglio e aggiungete la pancetta a dadini e fatela dorare, a questo punto versate nella padella il passato di fagioli, con i fagioli interi , le cozze , la foglia di alloro, e , il peperoncino tritato grossolanamente, regolate di sale e pepe, mescolate e lasciate insaporire per 2 minuti circa.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolatatela e trasferitela nella padella del condimento, mescolate ed amalgamate bene gli ingredienti. Togliere dal fuoco ed impiattare.
Decorare il piatto con le cozze intere, delle scaglie di pecorino canestrato e del prezzemolo.


Come vino ho abbinato a questo piatto un vino rosato : il Rogito igt Basilicata.



Con questa ricetta partecipo al contest di Anice&Cannella in collaborazione con Sapori dei Sassi: “ Puglia e Basilicata a tavola” per la categoria cucina lucana.



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venerdì 12 marzo 2010

Simply Red

Auguro buon week - end a tutti i miei visitatori

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lunedì 8 marzo 2010

Torta mimosa con fragole e piccole meringhe




Ingredienti:
- 1 cestino di fragole da 300 gr.
- 1 confezione di piccole meringhe
- 300 gr. di mascarpone
- 4 cucchiai di zucchero
- 1 uovo
un goccio di limoncello
un goccio di aroma alle mandorle
- 300 ml. di succo ai frutti di bosco



- 1 pan di spagna rotondo


Per il pan di spagna ho usato la ricetta di susanna f.22 forumista
di Giallo Zafferano.

Ingredienti:
3 uova
3 cucchiai di acqua tiepida
1 bustina di zucchero vanilliato
140 gr di zucchero
60 gr di farina
60 gr di fecola
1 cucchiaino di lievito
sale

In una terrina sbattere bene i tuorli delle uova con lo zucchero, lo zucchero vanigliato e l’acqua. Aggiungere a pioggia la farina e la fecola setacciate con il lievito, e mescolare bene. Montare a neve ben ferma gli albumi, con l’aiuto di un po’ di sale, ed unirli al composto facendo attenzione a non smontarli. Foderate con carta antiaderente la placca del forno e versatevi il composto livellandolo delicatamente. Passate in forno già caldo a 180-200° e fate cuocere per 13/18 minuti.

Composizione del dolce:
mettere in una ciotola il mascarpone con il rosso dell’uovo e lo zucchero e un goccio di limoncello, montare con una frusta fino ad ottenere una crema morbida. Tagliare a metà il pan di spagna, bagnarlo con il succo ai frutti bosco con dentro un goccio di aroma alla mandorle; disporre sopra la crema di mascarpone, le fragole tagliate a fettine e delle meringhe sbriciolate.
Ricomporre il dolce, versarci sopra la parte restante del mascarpone, decorare con piccole meringhe e del pan di spagna sbriciolato.


Come vino ho abbinato a questa torta un moscato dolce dei colli euganei.


Con questa ricetta partecipo al contest di Marzo: il Tiramisù

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giovedì 4 marzo 2010

Sgombro affumicato al vapore con radicchio variegato di Castelfranco.



Oggi vi consiglio un piatto veloce da preparare e molto saporito.


Ingredienti per 4 persone:
- 200 gr. di radicchio variegato di Castelfranco
- 4 filetti di sgombro affumicato al pepe nero
- 2 foglie di verza
- 2 foglie di alloro
- trito di prezzemolo e timo
- 1 arancia biologica sanguinella
- 1 cucchiaio di aceto bianco
- 40 ml. di olio extra vergine di oliva
- sale e pepe
- glassa di aceto balsamico




Esecuzione:
in un recipiente preparare una vinaigrette con l’olio extra vergine di oliva, l’aceto, il succo dell’arancia sanguinella, il trito di erbe aromatiche, sale pepe; coprire e lasciate riposare in frigo per almeno 2 ore.
Lavate con cura il radicchio, poi tagliatelo a julienne regolare, e tenetelo da parte.

Porre sul fuoco un tegame con poca acqua, portarla a bollore, inserire poi il cestello del vapore con le foglie di verza , le foglie di alloro e i filetti di sgombro affumicato , coprire e far cuocere per 12 minuti circa.

Disponete sui piatti il radicchio tagliato a julienne, adagiatevi il filetto di sgombro e condite con la vinaigrette precedentemente preparata, e, a piacere aggiungere qualche goccia di glassa di aceto balsamico.

Consiglio di abbinare a questo piatto del pane tipo baguettes.

Come vino ho abbinato a questo piatto del vino Sauvignon bianco del Veneto Orientale.


I filetti di sgombro affumicato al pepe si trovano nella grande distribuzione in buste sottovuoto da circa 200/250 gr. In pratica sono le due metà (filetti del pesce intero) affumicate arricchite di spezie (pepe in grani, peperoncino ecc.) e hanno ancora la pelle esterna che garantisce una maggiore morbidezza.
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