Questa zuppa era già nota nel 1500, nella Marca Trevigiana si trovano, secondo il Maffioli, le piu' antiche e legittime radici della zuppa di trippe, preparata in bianco, cioè senza l'impiego del pomodoro, entrato recentemente nella cucina trevigiana. Nel secolo scorso, e in alcuni luoghi fino a una cinquantina di anni fa, questa zuppa veniva offerta agli amici e ai parenti agli amici che andavano a prelevare lo sposo o la sposa, ed era come l'inizio di un rituale gastronomico che durava poi per l’intera giornata.
Era inoltre gustata, sempre di mattina, nelle osterie che esponevano il cartello "oggi trippa" e nelle osterie paesane nei giorni di fiera. Nella mia zona nei giorni di fiera questa tradizione sussiste ancora oggi; alcune osterie espongono il cartello con il menu del giorno che comprende sempre oltre alla trippa in brodo, la trippa con il pomodoro ( in tecia ) e il baccalà.
Ed ora vi svelo perché questa zuppa viene denominata “ zuppa dei carrettieri” : perché era il cibo che carrettieri e zatterieri che trasportavano, percorrendo il fiume Piave, il legname dal Cadore e dal Cansiglio a Venezia, consumavano nelle osterie ubicate lungo il fiume.
Esecuzione: per prima cosa realizzare il brodo di gallina
Ingredienti per 4 persone :
per il brodo:
- ½ gallina ruspante
- 1 costa di sedano verde
- 1 cipolla bianca
- 1 carota
- 1 porro con 1 chiodo di garofano inserito
- sale grosso
Mettete tutto a bollire partendo dall’acqua fredda, al momento della bollitura cominciate a togliere la schiuma che si forma in superficie, continuate l’operazione per 15 minuti circa, quando la carne è cotta e il brodo è maturo, spegnete il fuoco e tenete da parte.
( P. S. queste sono alcune regole per scegliere le porzioni: 4 litri di acqua per chilogrammo e mezzo di carne, con 20 gr. di sale grosso, regolatevi di conseguenza )
Ingredienti per la trippa :
- 400 gr. di trippa precotta
- 1 cipolla steccata con 2 chiodi di garofano
- 1 sedano verde
- 1 carota
- 1/2 limone biologico
- 1 crosta di formaggio montasio stravecchio
- 2 foglie di alloro
- 4 foglie di salvia
- crostini di pane
Esecuzione: mettete sul fuoco un tegame capiente con acqua fredda, la trippa, cipolla steccata, sedano, carota, l’alloro, una foglia di salvia e il ½ limone tagliato a fette, fate bollire il tutto per circa 35 minuti. Scolate la trippa e tagliatela a quadratini. Nel frattempo sgrassate il brodo, poi filtratelo e ponetelo in un tegame sul fuoco e portatelo a bollore.
A questo punto aggiungete la trippa a dadini, la crosta di montasio stravecchio opportunamente lavata ( attenzione solo la crosta, il formaggio va raschiato via ) ed alcune foglie di salvia spezzettate. Il brodo dovrà bollire per 30 minuti. Servire la zuppa con sopra dei crostini di pane caldi.
Come vino ho abbinato a questo piatto del Lison Classico del Veneto Orientale.
Al giorno d’oggi le trippe non sono molto apprezzate o lo sono da parte di pochi estimatori, ma fino a pochi anni or sono, erano molto gradite, in particolare nella mia zona. Io da sempre conosco questo detto: “ pan padovan, trippe trevisane, donne veneziane” ( pane padovano, trippe trevigiane e donne veneziane ) . Non conosco l’origine e la datazione di questo detto, ma comprendo che, all’epoca in cui è stato coniato il detto, le trippe trevigiane, assieme al pane padovano e alle donne veneziane, erano un piatto molto apprezzato e riservato a pochi privilegiati.
Ho autorizzato la pubblicazione di questa ricetta su : http://www.accademiadellatrippa.com/
vi consiglio di visitare questo sito.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Ale del blog: " Timo e Maggiorana "
anche da noi la trippa e' un piatto tradizionale,la si fa in tanti modi ,la tua e' davvero particolare sia per la sua storia sia per la preparazione in brodo di gallina...come sempre molto interessantii vostri post ricchi di cultura e tradizione gastronomica...un caro abbraccio e felice week end!!!
RispondiEliminaNon conoscevo questa zuppa, complimenti per la ricetta!Buon week end!
RispondiEliminaciao Dany, grazie per la tua partecipazione con quest aricetta, e sempre bello leggere tutta la prefazione che fai con amore ad ogni piatto. un abbraccio forte! Qui fa ancora tanto freddo... ci sono ancora 5/6 gradi al mattino ed alla sera... ho voglia di caldo!!!
RispondiElimina2 bacioni, ciao
Nota già nel 1500?!! Mi piace già solo perchè ha una storia!Un abbraccio e buona domenica
RispondiEliminaEs bueno retomar recetas de antaño y que todavia sigan haciéndose.
RispondiEliminaMe parece estupenda.
Un beso.
Adoro la trippa... ma sempre mangiata in rosso... così è da provare, quest ricetta mi ispira proprio!
RispondiEliminagrazie per avermela fatta conoscere!
Terry
Una ricetta nuovissima per me,ladoro la trippa con il sugo o con il limone,mi appunto anche questa,devo assolutamente provarla!
RispondiEliminaA casa Mazzucchelli, da quando ho la ragione, il detto è: Venerdi pesce, Sabato trippa. Quindi mi inviti a nozze nel farmi conoscere un'altro modo di consumare la trippa, che adoro. Ne ho due vaschette in congelatore, comperate venerdì e non fatte, per la presenza di mio nipote e mia sorella, che non la gradiscono, ma in settimana prossima, la provo.Bellissima anche per Ale che è sempre attenta alle ricercatezza vere!!Proprio brava. deny
RispondiEliminaPassare da te è sempre una scoperta di belle tradizioni. Non conoscevo versioni bianche della trippa, mamma l'ha sempre fatta con il pomodoro. Ma dev'essere davvero saporita e gustosa. Complimenti, un abbraccio forte. Buona domenica
RispondiEliminache piatto fantastico!
RispondiEliminaUn piatto che a me piace moltissimo. Peccato che da me la trippa si fa una sola volta all'anno, ma complice il cattivo tempo, l'ho mangiata, proprio con il brodo, il giorno di Pasquetta dalla mia consuocera!
RispondiEliminaune recette de soupe très originale et surement très savoureuse, j'adore les photos me mettent en appétit
RispondiEliminabonne journée
Ringrazio:
RispondiElimina- Scarlett
- Nel cuore dei sapori
- Alessia
- marifra79
- Empar
- Terry
- Nanny
- deny
- Federica
- Paolo
- Solema
- Fimère
Ciao Daniela
mio marito ne va matto, io direi proprio di no, in compenso mi è piaciuto leggere l'origine del nome di questa zuppa, questi ricordi mi incantano sempre!
RispondiEliminaTi ringrazio Dauly.
RispondiEliminaCiao Daniela.
Ciao Dani! Che bella ricetta questa della tua zuppa, sai che non ho mai provato la trippa precotta, interessante la storia che è dietro questo piatto.
RispondiEliminaDa provare. Un caro abbraccio
Tutto molto interessante e sopratutto molto vero! Un piatto ricco di storia, di cultura e di trazione. Mi fa piacere veder portare avanti i piatti della nostra storia. Siamo in due.
RispondiEliminaCiao
Che ricetta. Bravissima! e complimenti.
RispondiEliminaUn abbraccio Alessandra
ciao tesoro!! COme va? Un pò meglio?
RispondiEliminaSai forse non vado neanch'io all'incontro Voiello!! ho troppo mal di schiena e non mi va di uscire se non per andare a lavoro!!
ps. non mangio la trippa ma l'hai cucinata benissimo!! :D smack
Ringrazio:
RispondiElimina- Elisa
- Stefano
- Alessandra
- Roberta
Ciao Daniela.