mercoledì 28 luglio 2010

Spaghetti al figo moro di Caneva


In occasione della manifestazione “Cantine Aperte” ho avuto l’occasione di visitare il Comune di Caneva ( Pn ) e la cantina Rive col de Fer. Caneva è un paese famoso per i suoi vini, e guarda caso nel dialetto veneto "caneva" significa cantina; e poi a ribadire il concetto c’è anche la frazione “ Fiaschetti di Caneva” . In questo paese si produce anche un ottimo olio extravergine d’oliva leggero e profumato, e da sempre dei fichi straordinari.
In occasione della manifestazione Cantine Aperte era presente presso l’azienda Rive col de Fer uno stand del Consorzio per la tutela e valorizzazione del figo moro di Caneva .

La coltivazione del fico nero, localmente chiamato” figo moro” è conosciuta nel comune di Caneva, già da tempi remoti come dimostrano le testimonianze ritrovate.Il particolare clima dell’area pedemontana collocata a ridosso tra le Prealpi e la pianura Veneto-Friulana e la diversita dei sali minerali del sottosuolo conferiscono ai frutti della zona quelle caratteristiche qualitative tali da renderlo famoso e ricercato.

E' un fico nero caratterizzato da forma molto allungato rispetto al comune e da polpa tenera, sapida e notevolmente più dolce rispetto alle altre specie note.

La maturazione avviene in due momenti, per due fioriture abbastanza vicine tra loro. Per i fichi nati in giugno,”fioroni”, più grandi, belli da vedere, ma meno saporiti, si arriva alla raccolta verso la prima metà di luglio, mentre la seconda, molto più abbondante, con prodotto più piccolo, più scuro di buccia, e molto più gustoso, inizia verso la metà agosto e dura fino a metà-fine settembre .


Per questa ricetta mi sono ispirata ad una antica ricetta locale.

Ingredienti per due persone:


- 140 gr. di spaghetti
- 2 fichi mori di Caneva
- 2 cucchiaini da caffè di sciroppo di sambuco
- 1 scalogno
- 1 spicchio d’aglio con un chiodo di garofano conficcato
- 120 gr. di salsiccia a pasta fine
- montasio stravecchio in scaglie
- una spruzzata di vino cabernet
- alloro, timo, rosmarino,erba cipollina
- olio extra vergine di oliva
- Sale e pepe bianco




Esecuzione: far imbiondire nella nostra casseruola con un filo d’olio lo scalogno tritato finemente e lo spicchio d’aglio intero con il chiodo di garofano conficcato, aggiungete poi la salsiccia( precedentemente spezzettata, rosolata in una padella antiaderente e sgocciolata dal grasso di cottura) una foglia di alloro e lo sciroppo di sambuco. Mescolare e cuocere a fuoco dolce, aggiungere una spruzzata di vino cabernet e i fichi sbucciati e tagliati a pezzettoni , sale e pepe , portare quindi a cottura. ( Togliere lo spicchio d'aglio e la foglia di alloro ) Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli molto al dente, conservando una parte del liquido di cottura della pasta . Far saltare gli spaghetti nella nostra casseruola con il sugo assieme ad un abbondante trito composto da timo, rosmarino ed erba cipollina, e qualche cucchiaio di acquua di cottura.
Presentazione: porre al centro del piatto gli spaghetti, decorare con una foglia fresca di fico, opportunamente lavata e decorare intorno con delle scaglie di Montasio stravecchio.

Consiglio di abbinare questo piatto a del vino Cabernet delle Venezie.


Con questa ricetta partecipo a : Una ricetta per i corsi di cucina Maisazi .

Un contest proposto da scuola di cucina Maisazi in collaborazione con De Buyer,
l'azienda che produce queste splendide pentole in rame e acciaio:



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sabato 24 luglio 2010

Mostra fotografica : Hemingway a Caorle


La foto e tratta da : città di Caorle

Si è inaugurata ieri sera ,venerdì 23 luglio 2010, alle ore 19.00 presso il Centro Culturale Bafile di Caorle, una interessante ed importante mostra dedicata ad Ernest Hemingway, lo scrittore americano, premio Nobel per la letteratura, che nella laguna di Caorle ha scritto uno dei suoi più avvincenti romanzi: "Di là dal fiume e tra gli alberi".

La Mostra rimarrà aperta fino a tutto il prossimo mese di agosto, con orario dalle 19,00 alle 23,00.La rassegna propone tra l’altro, un ricco corredo di fotografie, alcune delle quali inedite, scattate in parte dallo stesso Hemingway . E' gestita dall'Associazione Mastercibus di San Donà di Piave, che proporrà diversi appuntamenti, tra i quali una visita nel casone di laguna frequentato da Hemingway e le cene tipiche degli anni '50 con i piatti preferiti dallo scrittore americano. Un apposito spazio all'interno del Centro Bafile è stato riservato alla vendita dei libri, sia in italiano che in lingua originale, tra i quali spunta naturalmente" Di là dal fiume e tra gli alberi ", scritto a Caorle ed "Il vecchio e il mare", con il quale vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1954.
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martedì 20 luglio 2010

Alla scoperta di " Cinque Sensi "





Cucinare per me è da sempre una passione. Chi mi conosce sa che io sono una persona molto legata alle tradizioni, ma anche aperta alle innovazioni. Sarà capitato anche a voi di cercare un particolare utensile per la cucina e di non riuscire a trovarlo; alla ricerca dell’utensile desiderato ho conosciuto Cinque Sensi, un negozio dove puoi trovare tutto quello che ti serve per la cucina, e molto di più. Un vero paradiso per me e per tutte quelle persone che fanno della cucina il loro lavoro oppure il loro hobby. Ho conosciuto Monica e Nicoletta le due titolari , persone cordiali, disponibili e molto esperte nel loro lavoro, particolarmente attente alle innovazioni.
Nel loro negozio trovate non solo attrezzi ed utensili da cucina, ma molto di più; troverete tutto il necessario per la decorazione dei dolci, paste e farine particolari, riso, birre, spezie ed una vasta gamma di conserve e prodotti tipici. Ed inoltre anche libri di cucina. Le foto che trovate qui di seguito sono state scattate da Diocleziano, mercoledì 14-07-2010 in occasione della degustazione dedicata ai prodotti tipici. Vi consiglio di visitare questo negozio, ne rimarrete entusiasti.











Fantastico questo farro con le verdurine, a presto con la ricetta.







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domenica 18 luglio 2010

Un simpatico premio




Ho ricevuto questo simpatico premio da Alessia del Blog: Timo e Maggiorana una ragazza speciale che io ho avuto la fortuna di conoscere prima via web e poi di persona.


Premio Incantesimo

Escobita, escobita, que cada año me ponga más bonita.
Sapo, sapito, que este año me vaya mejorcito.
Caldero, calderito que me abunde el dinerito.
Si en el 2010 la buena suerte quieres gozar, a 7 brujas en tu blog has de copiar.
ovvero...
Scopa... scopa... che ogni anno mi rendi più bella...
Rospo... rana... che quest'anno vada meglio...
paiolo... paiolino... che abbondino i soldini.
Se nel 2010 fortuna si vuole avere...
a 7 streghe la devi donare..
Il regolamento di questo premio...
1) accettare (ma chiaramente non si è obbligati) e comunicare il regolamento visualizzando il logo del premio;

2) linkare il blog che ti ha premiato;
3) premiare altri 7 blog meritevoli avvisandoli del premio

Io lo dono a:
1 ) Scarlett di Le delizie di Casa mia
2) Federica di Note di cioccolato
3) Roberta di Sapori e consistenze
4) Federica di La cucina di Federica
6) Rossana di A casa di Ross
7) Serena di Dolcipensieri
Tengo a precisare che la scelta e stata difficile, e anche in questo caso dedico questo premio a tutti i miei lettori e a tutti coloro che passano di questo blog.
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venerdì 9 luglio 2010

Spaghetti alla sbiraglia : la mia ricetta della felicità.



Una mattina di Settembre… correva l’anno 1970, mancavano pochi giorni al mio fatidico primo giorno do scuola. Io stavo giocando in cortile, e, contemporaneamente pensavo al mio futuro; quando fui attratta da un profumo irresistibile, ( che pensai di riconoscere ) entrai in cucina e chiesi alla zia Assunta: “ cosa si mangia di buono oggi”? Lei mi guardò con dolcezza e mi rispose: “ Spaghetti alla sbiraglia” . Sul mio viso spunto un grande sorriso, era stata fortunata, ed ero davvero felice, quello era il mio piatto preferito. Sapevo che con gli stessi ingredienti si poteva preparare anche il risotto alla sbiraglia, ma io preferivo gli spaghetti, e quindi ero felicissima.
Mi era stato insegnato che in materia di cibo non bisognava protestare, bisognava mangiare quello che c’era e ringraziare il Signore del cibo che c’era in tavola.
A quell’età io ero una bambina molto timida, ma approfittando del momento di euforia chiesi alla zia: “ perché si chiamano “ alla sbiraglia”? Lei scosse la testa, mi sorrise e poi mi disse: “ il termine deriva dalla parola “Sbirri” anche loro ne erano molto ghiotti, come te. La sua risposta non soddisfò appieno la mia curiosità, ma in quel momento pensavo solo agli spaghetti.




E questa sono io il mio primo giorno di scuola.





Con il passare degli anni mi sono più volte interessata alla ricetta ed ho scoperto che in alcune parti del Veneto le rigaglie ( cuore, fegato e durello ) vengono denominate “ sbiraglia” e quasi certamente da questo termine deriva il nome della ricetta. Ho scoperto anche che in Veneto esistono varie versioni della ricetta: c’e’ la versione padovana, la versione trevigiana, la versione in brodo, la versione con il vino rosso e le creste di gallo, la versione con la pancetta, le varie versioni personali, ed infine la ricetta della zia Assunta, alla quale io sono particolarmente legata e che ora vi proporrò.
Questa ricetta mi è rimasta nel cuore, è la mia ricetta della felicità, quella che ti tira su’ quando ti senti giù; si può dire che anche grazie a lei ho conquistato Diocleziano.

Ingredienti per 4 persone:
- 280 gr. di spaghetti La pasta di Franciacorta
- 1 pollo giovane ( poastrel )
- rigaglie ( cuore, fegato e durello )
- 1 cipolla bianca
- 1 costa di sedano bianco
- 1 piccola carota
- 1 limone biologico
- 100 ml.di aceto di vino rosso
- Alloro , rosmarino, salvia
- 1 piccolo pomodoro ramato maturo
- 100 ml. di vino bianco secco
- olio di semi di mais
- sale grosso
- pepe.

Esecuzione: preparare una marinata con 1 litro e mezzo di acqua , l’aceto, il succo e la buccia di ½ limone, rosmarino e alloro. Tagliare in pollo in 4 parti, lavarlo sotto l’acqua corrente e poi inserirlo nella marinata per almeno 1 ora. ( Inserire anche il durello e il cuore ).Tritare finemente la cipolla, il sedano e la carota . Porre sul fuoco un tegame con olio di semi di mais, aggiungere il trito di verdure, e farle brasare a fuoco dolce; aggiungere quindi il sale grosso e il pepe. Dopo 10 minuti circa aggiungere i pezzi di pollo e farli insaporire ( girandoli spesso ) nel sugo di verdure, aggiungere a questo punto il bicchiere di vino bianco, alloro, rosmarino e salvia. Aggiungere poi il durello, e il cuore tagliati a piccoli cubetti. Dopo circa 30 minuti circa dall’inizio della cottura aggiungere il pomodoro privato della pelle e dei semi. Il pollo deve essere portato a cottura sempre a fuoco molto dolce.
Quando la cottura è terminata, prelevare e porre in un altro tegame, sul fuoco, una parte del sugo di cottura, avendo cura di prelevare i pezzetti di durello e cuore, aggiungere pochissima buccia di limone grattugiata , il fegato tagliato a piccoli cubetti e alcune foglie di salvia, portare quindi a cottura. Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli al dente e farli saltare nel sugo.

Può essere servito anche come piatto unico, abbinando agli spaghetti 1/4 di pollo.



Per questo piatto consiglio del vino Lison del Veneto Orientale ex Tocai.


Con questa ricetta partecipo al contest di Juls" Ricette per la felicità" sponsorizzato da http://www.macchine-alimentari.it/



Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Giulia: "Madeleines mon amour"






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venerdì 2 luglio 2010

Farfalle integrali con mozzarelline panate.



Questa sera vi presenta una pasta sfiziosa, dal sapore particolare; può essere anche un piatto unico. E' particolarmente adatta ad una cena in terrazza, in compagnia degli amici.

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr. di farfalle integrali
- 200 gr. di mozzarelline
- 170 gr. di rucola
- 3 cucchiai di olive verdi dolci snocciolate
- 6 pomodorini piccadilly
- panatura pronta Impan di Ariosto q.b.
- basilico
- 1 stelo di fiori lavanda
- un cucchiaino raso di semi di finocchio
- alcuni grani di pepe rosa
- sale
- olio di semi di mais

Esecuzione: per prima cosa asciugate bene le mozzarelline con carta cucina, poi inseritele in un contenitore con griglia, copritele e ponetele in frigo per almeno 1 ora, in modo che perdano tutto il loro liquido. Tritate in un mortaio i semi di finocchio con il pepe rosa, versate il tutto in una ciotola con olio di semi di mais, aggiungete i fiori di lavanda,e il sale fino, amalgamate il tutto, coprite la ciotola con film trasparente e ponete in frigo, minimo per 1 ora.
Nel frattempo cuocere le farfalle in abbondante acqua salata, scolatele al dente e conditele con una parte del condimento, precedentemente preparato; a questo punto lasciate raffreddare la pasta e ponetela in frigo in un contenitore coperto.
Togliete le mozzarelline dal frigo, ( se necessario asciugatele nuovamente con carta cucina) passatele nella panatura pronta Impan Ariosto, e fatele cuocere in forno già caldo a 220° per 10-12 minuti. Consiglio di usare una pirofila con griglia e di girare dopo 5 minuti circa, le mozzarelline.
Togliere dal frigo la pasta ed incorporare le olive dolci.
Presentazione : porre sul fondo del patto della rucola, aggiungere le farfalle integrali, le mozzarelline ( che devono essere servite tiepide ), decorare con spicchi di piccadilly e con del basilico fresco. Porre in tavola, vicino ad ogni commensale una ciotolina con il condimento.

Ho abbinato a questo piatto del vino Prosecco .
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