lunedì 28 settembre 2009

Marmellata di mele cotogne con mosto di uva moscato



Ingredienti :

- Kg. 1,200 di mele cotogne
- 200 ml. di mosto di uva moscato bianco tardivo
- ½ limone
- 400 gr. di zucchero

Esecuzione : lavare le mele cotogne con cura, poi asciugarle con un panno pulito e asciutto, la buccia di questo frutto è molto porosa, e con questo procedimento siamo certi che siano perfettamente pulite.
Mediante l’apposito utensile togliere il torsolo centrale delle mele, poi farle a tocchetti, a questo punto porre sul fuoco un tegame con circa 700 ml. di acqua acidulata con una leggera spruzzatina di limone, versare nel tegame le mele e farle cuocere per circa 20 minuti .
Scolare le mele , macinarle con il passaverdure a fori piccoli, la purea ottenuta verrà versata in un altro tegame con il mosto di uva moscato e lo zucchero. Porre sul fuoco il tegame per altri 15 minuti a fuoco medio, invasare, chiudere bene e poi capovolgere, la marmellata è pronta, ottima con il pane per la prima colazione, oppure impiegata per realizzare dolci.

La mela cotogna ha una polpa molto dura e contiene alcune sostanze che la rendono talmente aspra al palato che non può essere consumata cruda, ma solamente dopo cottura.
Nell'antichità, dal terzo secolo avanti Cristo per un lungo periodo, le mele cotogne furono utilizzate soprattutto per combattere la dissenteria ed erano considerate antidoto contro alcuni veleni. Dopo il 1600, in Europa, si cominciò ad usare la mela cotogna soprattutto nell'industria dolciaria per la preparazione di marmellate, e successivamente anche di mostarde. Le mele cotogne vengono utilizzate anche per profumare biancheria ed ambienti. Nella mia zona tutte le famiglie di agricoltori possiedono alcune piante di questo frutto, oltre agli impieghi che vi ho appena descritto, le mele cotogne vengono utilizzate per la pulizia di tini e botti in legno.
Su un grande paiolo viene messa bollire acqua con delle mele cotogne tagliate a pezzi, e con questo decotto viene eseguito l’ultimo lavaggio a tini e botti, che resteranno pulite e profumate pronte ad essere utilizzate per l’anno venturo, senza l’utilizzo di additivi chimici.





Con questa ricetta partecipo alla raccolta delle conserve di succulento e light


Con questa ricetta partecipo alla raccolta : con le dita nel barattolo di Martina in collaborazione con Giallo Zafferano .

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sabato 26 settembre 2009

Atmosfere da Venezia

Scorci di Venezia dove risaltano le atmosfere magiche di un tempo.











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lunedì 21 settembre 2009

Cetrioli ripieni al profumo di cardamomo






Ingredienti per 4 persone:

- 3 cetrioli piccoli
- 2 tazzine di riso qualità Roma
- 100 gr. di gamberetti surgelati
- 5 fette di pane raffermo del giorno precedente.
- 5 steli di erba cipollina
- 4 baccelli cardamomo
- 1 spicchio d’aglio
- 1 mazzolino odoroso composto da alloro, rosmarino e salvia
- sale e pepe
- olio di semi di mais

Esecuzione : porre sul fuoco un tegame con 1.5 litri di acqua, quando questa giunge a bollore aggiungere il sale, il mazzolino odoroso e poi il riso, mescolare e portare a cottura secondo le istruzioni indicate sulla confezione, circa 15 minuti. Scolare il riso porlo in una terrina, condirlo con un filo d’olio.
Lessare i gamberetti a vapore, farli riposare per una decina di minuti, poi tritarli assieme all’erba cipollina, aggiungere il tutto al riso, mescolare e tenere da parte.
A questo punto tagliare uno spicchio d’aglio a metà e strofinarlo sulle fette di pane raffermo, queste andranno poi messe a tostare nel forno caldo a 200° per 5 minuti circa.
Prendere ora le fette di pane e porle su un tagliere, aggiungere i semini di 4 baccelli di cardamomo ( tenere alcuni semini da parte ) , e con l’aiuto di un mattarello triturare grossolanamente il tutto.
Lavare e spuntare i cetrioli, sbucciarli, tagliarli a metà e con l’aiuto di un leva torsoli togliere i semi, otterremmo così una specie di cannolo.
Versare all’interno dei cetrioli un pizzico di sale, poi riempirli con il composto di riso, gamberetti ed erba cipollina. A questo punto far roteare i cetrioli sul composto di pane e cardamomo cercando di farlo aderire bene ai cetrioli ; tagliare i cetrioli a fettine regolari circa 6 cm, porre al centro di ogni fettina 1 semino di cardamomo ( quelli precedentemente tenuti da parte ) e disporli su un piatto.


Ho abbinato a questo piatto del vino Riesling delle Venezie.


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Solidea e Ale



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domenica 20 settembre 2009

Friuli DOC a Udine

Queste immagini sono state realizzate ieri 19 Settembre 2009 a Udine in occasione della manifestazione Friuli Doc 2009.
Diocleziano





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sabato 19 settembre 2009

domenica 13 settembre 2009

Costine di maiale con l’uva verduzzo trevigiano.




Sono nata e vivo in una terra di grandi vini, e questa è una delle ricette che mi sono state tramandate dalla mia famiglia, è una di quelle ricette che fanno riaffiorare in me i ricordi.
Questa ricetta veniva preparato nel periodo della vendemmia, un piatto robusto e saporito e di solito veniva abbinato a della polenta grigliata. Per questa ricetta, io ho usato, come da tradizione, dell’uva di Verduzzo Trevigiano, perché in questo momento non è completamente matura, e quindi il succo non è molto dolce.

Ingredienti per 4 persone :

- 900 gr. di costine di maiale
- 1 grappolo di uva verduzzo trevigiano
- 600 ml di brodo di verdure
- 1 cipolla bianca
- 2 spicchi d’aglio
- 2 chiodi di garofano
- 1 cucchiaino di semi di finocchio
- 5 grani di pepe nero
- 1 piccolo peperoncino fresco
- alloro, rosmarino,salvia, prezzemolo
- olio extra vergine di oliva
- sale e pepe
- aceto
- ½ limone

Esecuzione del piatto : lavare con acqua,aceto e limone le costine di maiale, poi porre sul fuoco un tegame con circa 2 litri di acqua ed inserirvi uno spicchio d’aglio con conficcato 2 chiodi di garofano, una foglia di alloro, un rametto di rosmarino,i semi di finocchio e il pepe nero in grani, quando l’acqua bolle inserire le costine e farle bollire per 10 minuti, poi toglierle e tenerle da parte. Nel frattempo prendere un’altro tegame, versare l’olio d’oliva, la cipolla, l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo tritati, farli imbiondire e poi aggiungere le costine, sale e pepe, continuare la cottura a fuoco dolce per circa 35 minuti, aggiungere quando necessario del brodo di verdure.
A questo punto si prepara il succo’d’uva, questa operazione necessita di un passaverdura ed un contenitore per raccogliere il succo. Si procede quindi a diraspare il grappolo ( togliere gli acini dal raspo ) si schiacciano con le mani gli acini e poi si passano al passaverdura a fori grossi otterremo così il succo ( circa 150 ml. ) che verrà aggiunto alle costine. Questa operazione va effettuata all’ultimo momento perchè il succo tende ad ossidarsi. Continuare la cottura sempre a fuoco dolce per altri 25 minuti, il piatto è pronto.

Io ho abbinato a questo piatto del vino Verduzzo dorato trevigiano.

Il Verduzzo Trevigiano non è un vitigno autoctono della mia zona, essendo stato importato all’inizio del secolo XIX nella provincia di Treviso, e nella limitrofa provincia di Venezia.La vigoria vegetativa è buona, il grappolo è di media grandezza a forma cilindrico-piramidale. L’ acino è mediamente compatto e di forma ovale, mentre la buccia ha una caratteristica punteggiatura marrone; il succo, dal colore giallo-verdognolo, ha un piacevole gusto acidulo-dolce.
Un tempo questo vino non era molto apprezzato e veniva usato come vino da taglio, negli ultimi anni viene vinificato in purezza , dando vita ad un vino molto gradevole che merita molta più considerazione di quanta gliene sia stata fin qui concessa.
La caratteristica di questo vino è il suo colore giallo paglierino, e il suo profumo leggermente fruttato di pesca.


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martedì 8 settembre 2009

Pomodori ripieni di orzo aromatizzato allo zafferano e cardamomo





Ingredienti per 4 persone :

- 4 pomodori a cuor di bue
- 3 tazzine di orzo
- 4 fettine di peperone in agrodolce
- 150 gr. di tonno sott’olio a filetti
- 1 foglia di alloro
- prezzemolo
- sale
- cardamomo in polvere
- 3 baccelli di cardamomo verde
- pistilli di zafferano
- olio di semi di mais

Esecuzione del piatto :
Per prima cosa preparate l’olio allo zafferano, prendere un piccolo vasetto di vetro versarvi dentro dell’olio di semi di mais, un pizzico di pistilli di zafferano, mescolare , poi chiudere ermeticamente e porre nel frigo, questa operazione va eseguita almeno 24 ore prima.
Cuocere l’orzo in abbondante acqua salata con dentro una foglia di alloro secondo le indicazioni riportate sulla confezione ( nel mio caso la cottura prevista era di 30 minuti )
Scolare l’orzo poi condirlo con l’olio allo zafferano e un pizzico di cardamomo in polvere, coprire e tenere da parte.
Lavare i pomodori che devono essere maturi ma sodi, togliere la calotta superiore e con l’aiuto di un cucchiaino togliere tutta la polpa, aggiungere un pizzico di sale e metterli capovolti in un colino, per almeno ½ ora, in modo che perdano la loro acqua di vegetazione.
A questo punto sgocciolare il tonno ed unirlo all’insalata di orzo, rompere i tre baccelli di cardamomo verde ed incorporare nell’insalata d’orzo i semini, mescolare bene e riempire i pomodori con l’orzo, decorare con le fettine di peperone in agrodolce e del prezzemolo.

Come vino ho abbinato a questo piatto del Prosecco di Conegliano.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Solidea e Ale





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venerdì 4 settembre 2009

mercoledì 2 settembre 2009

Tacchino in salsa teriyaki stile yoshoku



Nella cucina giapponese lo YOSHOKU è uno stile che prevede l'originale mescolanza di sapori occidentali e orientali dando vita a piatti e combinazioni di materie prime finora inediti.
Questo modo di cucinare, il cui nome significa "cibo straniero", è stato introdotto nella tradizione alimentare giapponese intorno al XVI secolo con l'arrivo dei portoghesi in oriente, ma si è diffuso a partire dal XIX secolo quando il Giappone iniziò ad emergere come potenza economica e ad avere più contatti con le culture occidentali.
In Giappone quindi c'è l'intrigante usanza di adottare la cucina occidentale con lievi modifiche per renderla squisitamente giapponese, e molti piatti così realizzati sono ormai dei classici, in Giappone e non solo ; di questo stile ne parla ampiamente Jane Lawson nel suo libro:
Yoshoku. Cucina giapponese stile occidentale.
Traendo ispirazione da questa tradizione, io ho realizzato questa ricetta.

Ingredienti per 4 persone :

- sottocoscia di tacchino da 950 gr. circa
- 7 cucchiai di salsa salsa teriyaki,
- 4 tazzine di riso basmati
- 1 piccolo cipollotto fresco
- alloro, rosmarino prezzemolo
- olio di semi di mais
- sale, pepe, coriandolo
- 1 spicchio d’aglio
- 100 ml. di vino bianco secco

La salsa teriyaki, è composta da: salsa di soia , sakè, zucchero, cipolla e altri ingredienti, può essere acquistata gia’ confezionata in negozi specializzati, ma si trova anche nella grande distribuzione.

Esecuzione del piatto: con un coltello affilato disossare il sottocoscia, togliere eventuali parti di grasso nella parte interna ( non togliere la pelle della parte superiore ).
Lavare con cura la carne, poi porre sul fuoco un tegame con 1.5 litri di acqua e portarla a bollore, a questo punto immergere la carne e farla bollire per 5 minuti, questo procedimento serve per togliere eventuali odori ed eliminare una parte di grasso.
Togliere la carne dal tegame, asciugarla con cura con della carta cucina, ed insaporire la carne con un trito di erbe e spezie : formato da rosmarino e prezzemolo, aglio tritato, sale, pepe e coriandolo, massaggiare la carne in modo da far penetrare bene gli aromi, dopo di che massaggiare la carne con due cucchiai di olio. A questo punto porre sul fuoco un wok, quando questo è caldo inserire la carne, girarla spesso ( mi raccomando, non aggiungere olio ) per circa 15-20 minuti. La fiamma all’inizio deve essere alta, poi va abbassata al minimo, se il metodo di cottura è stato eseguito in maniera corretta vedrete sul fondo del wok il grasso rilasciato dalla carne.
A questo punto porre sul fuoco un tegame di acciaio con un filo d’olio e il cipollotto tritato, aggiungere la carne, scolata dal grasso, la foglia di alloro, e il bicchiere di vino, dopo circa 10 minuti aggiungere la salsa teriyaki, girare spesso la carne e portarla a cottura a fuoco dolce, circa 35 minuti.
Affettare la carne e servirla con del riso cotto a vapore e con delle verdure fresche.

Come vino io ho abbinato a questo piatto un Pinot bianco del Veneto orientale.


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