Venerdì scorso12 ottobre 2018 ha avuto luogo, in una sala riservata del ristorante pizzeria
«San Marco» a
Pramaggiore, il quarto appuntamento con il premio «
Bisàt d’Argento» 2018, risultando particolarmente significativo per l’esclusività della proposta culinaria che, in un’ottica inclusiva delle eccellenze autoctone, ha visto affiancarsi alla consueta e pregiata
anguilla del fiume Livenza un altro prodotto tipico delle zone toccate dall’itinerario gastronomico della rassegna : il saporito
«linguàl».
Salume tipico della tradizione veneto-friulana ( realizzato con varie parti del maiale e la sua lingua ) di cui vi ho già parlato in questo post :
Viaggio alla riscoperta del lingual
: https://goo.gl/J3Vqqi
In un’atmosfera intima e giustamente conviviale, favorita dagli ambienti di un locale oggetto d’un recentissimo rinnovamento gestionale, con gli onori di casa prestati dal primo cittadino del comune di Pramaggiore, Fausto Pivetta, coadiuvato da una delegazione della locale pro loco, si sono così incontrate proficuamente due peculiari comunità alimentari: quella del bisàt della Livenza, come d’uso, rappresentata da Felice Gazzelli, detto il «Canarìn», decano tra i pescatori del fiume e quella del "Lengual" caratteristico insaccato a base di vari tagli di carne suina avente quale capofila la signora Vera Costa, donna alla guida del laboratorio norcino pramaggiorese di più antico corso sito in via «Martignon» a Pramaggiore e che da essa prende il nome; il tutto sotto il patrocinio dei rappresentanti della condotta Slow Food del Veneto Orientale, il fiduciario Massimo Marchini, ed il membro del convivium Alessandro Vascon, a garanzia di un’etica produttiva ecosostenibile, oculata e contraria allo sfruttamento e al consumo intensivo ed indiscriminato.
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foto Confraternita del Bisat |
Da sx Massimo Marchini, Felice Gazzelli, il titolare del ristorante pizzeria San Marco, Luca Ortoncelli Ufficio Stampa , il Sindaco di Pramaggiore Fausto Pivetta, il Sindaco di Torre di Mosto Giannino Geretto e Fabrizio Tonon.
Un’ulteriore nota di pregio è stata data dalla presenza di
Angelo Mio, detto «Billy»,
da anni uno dei più noti e rappresentativi esponenti dell’arte norcina che si è fatto portabandiera della valorizzazione del «linguàl» in molte delle principali rassegne e fiere, di caratura sia italiana che internazionale, dedicate alla gastronomia.
Immancabili, in una conosciutissima «città del vino» della Venezia Orientale, i prestigiosi vini dell’area Lison/Pramaggiore, già presenti in tutte le precedenti serate del premio «Bisàt d’Argento» 2018, così come i suggelli apposti alle degustazioni dal sindaco di Torre di Mosto, il «paese dell’anguilla», Gianni Geretto, padrino honoris causa dell’intera kermesse, e da Fabrizio Tonon presidente dell’U.N.P.L.I. della città metropolitana di Venezia.
Segnalato il riconoscimento attribuito nella categoria «cultura» a Daniela Dal Ben, «food blogger» estremamente attenta e competente nella valorizzazione delle specialità e delle ricette culinarie tipiche della nostre terre, coadiuvata dalle immagini del fotografo e compagno di vita Diocleziano Galella, da quest’anno estremamente attivi nel documentare le proposte d’alta cucina che si sono susseguite nell’itinerario.
Io e Diocleziano siamo
davvero onorati del riconoscimento ricevuto : attraverso il nostro blog :
https://danieladiocleziano.blogspot.com/
desideriamo valorizzare e far conoscere le tradizioni , i prodotti tipici e le ricette di questa zona del Veneto Orientale .
Passo ora presentarvi il menu' della serata
Antipasto ( abbinamento esclusivo della serata ) :
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Lengual ” su purea di zucca con salsa verde e cime di rapa
Il lengual , salume molto saporito abbinato alla delicata crema di zucca , alla leggera piccantezza della salsa verde e alle cime di rapa era ottimo . Tutti i sapori erano bilanciati e si esaltavano a vicenda.
Da estimatrice del lengual posso affermare che l'accostamento degli ingredienti proposto dallo Chef era assolutamente perfetto .
Primo piatto :
Tortelli “burro e salvia” con ripieno all'ossobuco
Dei ravioli con un ripieno diverso dalle solite consistenze , piuttosto fluido , ma molto saporiti .
Secondo piatto "
valevole per il premio Bisàt d'Argento" :
Anguilla sbollentata su olio d'oliva, avvolta in foglie di verza e salsa verde con verdure saltate e fantasia di patate
In questa ricetta il bisàt ( anguilla ) ci è stato servito freddo abbinato ad una fantasia di verdure calde . Lo chef ci ha spiegato che l'anguilla prima di essere cotta era stata messa a marinare per una notte con erbe ed aromi e che era stata servita fredda per non alterare i profumi e i sapori acquisiti con la marinatura . All'assaggio l'anguilla si presentava morbida e speziata con dei sentori che ricordavano vagamente il nostro saor e anche il carpione piemontese.
Ho particolarmente apprezzato l'involtino di verza e patate , delicato ma al tempo stesso saporito, croccante fuori e morbido all'interno .
Per quanto riguarda i dessert sono stati servito dei dolci tipi della nostra tradizione come il tiramisù , la crostata ai frutti di bosco e la torta della nonna.
Come anticipato sopra, ai piatti di questo menù sono stati abbinati i prestigiosi vini dell’area Lison/Pramaggiore .
Le ultime considerazioni non possono che riguardare il plauso pressoché unanime che gli avventori hanno tributato al tanto inedito quanto riuscitissimo connubio tra anguilla del fiume Livenza e «linguàl», risultando ben rappresentato dalle pregevoli pietanze create per l’occasione dalla cucina del ristorante «San Marco».