Il Natale è un momento di amicizia e di comunione; l’occasione per addobbare la casa, dedicarsi ai regali, preparare un pranzo importante, ritrovare amici e parenti che non si incontrano da tempo. Un momento magico, durante il quale scambiarsi auguri e regali, diventa il mezzo per comunicare in modo più profondo e dove, se possibile, l’occasione adatta per cercare di dimenticare antichi rancori. Il giorno precedente il Natale, sono un po’ tesa, ci sono tante cose da fare e da verificare perché tutto sia perfetto. Nella mia famiglia non si usa festeggiare la vigilia del Natale, la grande festa è il giorno di Natale, in particolare il momento clou è il pranzo di Natale, e prima del pranzo avviene lo scambio dei regali.
La cena della vigilia è una cena leggera a base di minestra di verdura o pesce bollito; l’unica vecchia tradizione che si mantiene nella mia famiglia è quella del “ Zoc de Nadal “ ( ceppo di Natale ): un tempo alla vigilia di Natale si usava mettere sul focolare un gran ceppo, di qualunque legno. Precedentemente veniva benedetto con l’acqua santa, durava acceso tutta la notte di Natale, ma non bruciava completamente. Veniva poi acceso a Capodanno,e se ne conservava un pezzo per consumarlo all’Epifania., si credeva che i resti del carbone e delle ceneri, oltre ad avere un potere fertilizzante e terapeutico avrebbero protetto la casa dai fulmini e dalle malattie. Al giorno d’oggi il focolare è stato sostituito dalle cucine economiche, ma in molte famiglie, come la mia, permane l’usanza del Ceppo di Natale.
Nella mia abitazione gli addobbi sono in versione minimalista, un piccolo presepe, un piccolo albero di Natale, la corona sulla porta di casa, alcune candele rosse ed alcune color oro.
Nella mia famiglia il pranzo di Natale avviene rigorosamente in casa, le cuoche ad anni alterni siamo io e mia sorella. Ho preparato la tavola la sera precedente, ho utilizzato una tovaglia bianca, i sottopiatti blu e il servizio di piatti di porcellana tedesca della mamma di Diocleziano ( ha oltre 50 anni ), ed ho aggiunto un tocco di rosso con dei bicchieri da vino, per segnaposto un cuoricino di vetro blu con il nome., e per centro tavola un simpatico babbo Natale.
Tutte cose che avevo in casa, ed ora starete pensando che ogni anno addobbo la tavola di Natale allo stesso modo? Nooo!!! Grazie alla fantasia, eseguo delle piccole modifiche che la rendono ogni anno diversa, tipo cambiare il centrotavola, cambiare il segnaposto, cambiare il colore del tovagliolo ecc.
Il nostro menù di Natale è ricco e vario, in modo tale da poter incontrare i gusti di tutti gli ospiti, diciamo che visto il numero di portate fa da pranzo e da cena.
Nel menù di Natale sono sempre presenti due piatti ai quali la nostra famiglia è particolarmente legata: le lasagne con la carne e il classico arrosto di vitello, gli altri piatti del menù variano di anno in anno, e sono una sorpresa per gli ospiti.
Menu’ di Natale 2009
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aperitivo con stuzzichini
- antipasto di salumi misti
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Daniela’s lasagne -
Mezze penne con goulash di coniglio e zucca in saor
- sgroppino
- Arrosto di vitello
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Fagianella al forno con patate
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Tronchetto con tiramisù è cioccolato bianco -
Il dolce dei ricordi Per l’antipasto di salumi misti ho sistemato nei piatti individuali fettine di prosciutto crudo, di coppa, e di salame al prosecco, accompagnati da sottoaceti ed insalata russa.
Si tratta di piccole porzioni, in modo tale da non appensatire ( subito ) gli ospiti.
Come contorni oltre alla patate arrosto, c’era anche un’insalatina mista
Il giorno precedente il Natale, con entusiasmo e passione, avevo preparato tutto il necessario per comporre questi piatti; io, ci tenevo particolarmente a far provare agli ospiti le mie "mezze penne con goulash di coniglio e zucca in saor", ma al pranzo di Natale ,dopo le lasagne, circa la metà dei miei ospiti disse che voleva passare ai secondi, io ci rimasi un po’ male, ma si sa l’ospite ha sempre ragione. All’ultimo momento, la situazione si è capovolta: mio cognato è entrato in cucina, ha visto gli ingredienti e mi ha sussurrato: "ma una piccola porzione non farà mica male a nessuno” ? Grazie a lui, ho proposto ai miei ospiti le mie mezze penne con goulash di coniglio e zucca in saor, ed e stato un successone, qualcuno ha chiesto il bis, è qualcun altro mi ha chiesto di riproporgliele quanto prima.
Il pranzo termina con il caffè e qualche chicco di uva sottospirito, anche questa rigorosamente preparata in casa.
Dal punto di vista religioso il Natale è la festività più importante in assoluto, pur sempre quella più sentita a livello familiare e popolare.
Alla fine di ogni pranzo di Natale ,si finisce sempre col parlare della famiglia e del passato, perché, come recita un famoso spot “ la famiglia è sempre la famiglia”, e in questa occasione si fa il possibile per cancellare le eventuali incomprensioni. In particolare il ricordo va a mio padre che è venuto a mancare quando io ero una bambina. A questa foto della mia famiglia,scattata nel 1942 io sono particolarmente legata, papà è il terzo in basso da sinistra; un mio zio era in guerra, per cui per non sfalsare il numero dei componenti la famiglia, un vicino di casa si è prestato a farsi fotografare, è il primo in alto a destra. Avete notato quanti fratelli e sorelle aveva papà? Una famigliola numerosa.
Cucinare per me è un piacere, una vera passione, lavare i piatti, un po’ meno!! E dato che non possiedo ancora la lavastoviglie, potete immaginare quanti piatti da lavare, una volta terminato il pranzo.
Il momento della verifica è il giorno seguente: ci si ritrova tutti ed è l’occasione giusta per sapere se gli ospiti hanno apprezzato il pranzo; mi basta guardare i loro volti e comprendo che hanno gradito. Poi tutti a visitare il
presepio vivente del mio paese
Annone Veneto ( VE ) che ogni anno attira numerosissime persone dal Veneto e dal vicino Friuli, e, devo proprio fare i miei complimenti agli organizzatori. Anche per quest’anno il Natale è passato ed ora, se ripenso a quei giorni, nonostante il gran daffare e le montagne di piatti da lavare, ho un po’ di nostalgia.
Spero con questo racconto di avervi almeno in parte trasmesso le emozioni e le sensazioni che hanno accompagnato il mio Natale.
Con questo racconto ho partecipato al contest Natalizio di
Voiello.