domenica 29 marzo 2015

Gnocchetti sardi risottati, con crema di carciofi, calamari e polvere di caffè



Adoro le ricette a base di carciofi e il piatto che vi presento oggi è un'originale pasta con crema di carciofi , calamari e polvere di caffè. Vi propongo dei gnocchetti sardi risottati, abbinati ad una crema delicata di carciofi, dei calamari e il tocco finale è dato dalla leggera nota amara della polvere di caffè , che ho inserito per contrastare il sapore delicato del carciofo e della robiola di capra . Il tutto abbinato ad un filo di olio extra vergine di oliva per creare un connubio intrigante. 

Ingredienti per 4 persone :

280 gr. di gnocchetti sardi
3 carciofi ( io mamme romane )
2 cucchiai di caffè http://www.caffecaffeshop.com/
6 calamari di medie dimensioni
1 litro di brodo vegetale
50 gr. di Maurino Robiolino di capra Mauri
3 cucchiai di farina
1spicchio d'aglio
1 foglia di alloro
sale fino q.b.
pepe nero q.b.
olio extra vergine di oliva Bonomo


Procedimento : pulire bene i carciofi dalle foglie esterne più dure, rifilare con il coltello le punte delle foglie fino a farne restare la parte senza spine, togliere la corteccia ai gambi. Dividere a metà i carciofi e rimuovere la peluria interna . Tagliate quindi a spicchi i carciofi e fateli sbianchire in acqua e farina , lasciandoli riposare per 1 ora. Con questo procedimento i carciofi non si ossideranno e manterrano inalterato il loro sapore . Dopo aver sbianchito i carciofi , versateli in una pentola con acqua e sale e portate a ebollizione: fate cuocere per 18 minuti, quindi scolateli e mettete sopra un peso per eliminare l'acqua in eccesso. Tritate finemente al coltello i carciofi , ottenendo una grossolana purea . 

Lavate con cura i calamari e tagliateli e losanghe , lasciate interi i tentacoli .

 Porre sul fuoco un tegame con 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva , quando l'olio è ben caldo aggiungere lo spicchio d'aglio e la foglia di alloro , farli rosolare , aggiungere quindi i carciofi tritati , farli ben rosolare , aggiungere sale e pepe e un mestolo di brodo vegetale , fate ridurre il fondo poi incoporate gli  gnocchetti sardi. Mescolate bene , aggiungete gradulamente il brodo e verso la metà della cottura aggiungete i calamari ; aggiungete gradualmente altro brodo fino a portare gli gnocchetti a cottura. A fuoco spento mantecare con la crescenza di capra e un filo di olio extra vergine di oliva.

Presentazione : porre al centro del piatto un mestolo di gnocchetti sardi, spolverare la circonferenza del piatto con della polvere di caffè, decorare con fiori ed erbe di stagione , ed infine terminare con un filo di olio extra vergine di oliva.

Vino consigliato : Grillo Cantine Settesoli

Oggi vi parlo di Caffecaffeshop.com: l’aroma del caffè online. Ho realizzato la mia ricetta grazie ad uno dei prodotti che potete trovare nel sito .


Caffecaffeshop.com nasce dall’esperienza di un’azienda storica del settore beverage, De Roccis Srl, come un e-shop dall’approccio innovativo. Infatti, l’obiettivo del sito non è solo offrire agli utenti prodotti di altissima qualità, ma anche un servizio che esula dal semplice ordine online, e si espande al B2B oltre che al B2C.
Infatti, sul portale non sono disponibili solo caffè macinato, in grani, in cialde e capsule, di marca e compatibili: si possono comprare anche le macchine del caffè stesse, gli accessori come i filtri dell’acqua, i braccetti, i kit di bicchierini e palettine per servire la bevanda e molto altro ancora.
 
Questo perché, oltre a rivolgersi a privati che vogliono gustare il caffè nella propria casa, risparmiando rispetto al costo della GDO, Caffecaffeshop.com si rivolge anche in maniera privilegiata alle strutture come aziende, scuole, istituti bancari, ospedali e altre realtà pubbliche come i negozi. Grazie alla vasta gamma di prodotti e all’ottimo rapporto qualità-prezzo, è semplice per le società creare all’interno dei propri spazi una vera area-relax dotata delle migliori macchine da caffè, e non solo.
Disponibili moltissime altre bevande subito pronte in tazza, dal ginseng all’orzo, dal tè alla cioccolata calda, dalla camomilla ai più golosi marocchini e mokaccini.
La presenza anche degli accessori consente di avere a portata di mouse ogni elemento necessario per mettere a disposizione dei propri dipendenti o clienti un vero “bar” autonomo.
Le marche presenti su Caffecaffeshop.com sono le più famose come Lavazza, Illy, Nepresso, Bialetti, Segafredo, Gimoka, Ristora, oltre alle compatibili come il caffè firmato proprio De Roccis.
 
Un valore aggiunto del brand, infatti, è dato proprio dalle solide collaborazioni con i più celebri player di settore: questo rende possibile la grande convenienza di costo e le spedizioni molto rapide. Il servizio clienti è un altro plus: sempre disponibili telefonicamente negli orari d’ufficio per garantire info sui prodotti e aggiornamenti sullo stato degli ordini, tracciabili in fase di spedizione .
 
 




Share:

giovedì 26 marzo 2015

Mionetto la storia di un vino inconfondibile




Da oltre125 anni Mionetto scrive da Valdobbiadene la storia di un vino inconfondibile, il Prosecco, interpretando lo straordinario valore di un territorio e raccontandolo al mondo. Nel 2012 l'azienda ha festeggiato i suoi 152 anni.  Dalla sua fondazione, era il 1887, la cantina si è sempre caratterizzata per l’impronta moderna ed innovativa e per la capacità di anticipare mode e tendenze, mantenendo lo stretto legame con la cultura del territorio natio che ancora oggi la contraddistingue nel mondo delle bollicine. Passione, tradizione, ricerca ed eccellenza sono i valori fondanti di una cantina e di una marca uniche, dallo stile inconfondibile.

L’azienda Mionetto nasce nel 1887 dall’amore e dalla passione per la terra e per il lavoro in cantina del maestro vinificatore Francesco Mionetto, capostipite della famiglia.
Immersa nel dolce profilo delle colline di Valdobbiadene, cuore pulsante del Prosecco DOCG, la cantina ha saputo, nei suoi 127 anni di storia farsi interprete privilegiata di un territorio per diventare una delle aziende vinicole italiane della Denominazione più rappresentative nel panorama internazionale, nonché pioniere nell’esportazione del Prosecco negli Stati Uniti, dove opera Mionetto USA Inc., dal 1998 a New York. Dai primi anni della sua fondazione, Mionetto si è caratterizzata sia per l’impronta moderna e innovativa, sia per la capacità di anticipare le tendenze mantenendo lo stretto legame con la cultura del territorio natio, che ancora oggi la contraddistingue nel mondo delle bollicine e ne fa sinonimo di Prosecco


Mionetto è tra le più importanti realtà vinicole italiane nel panorama internazionale, leading company nel mercato del Prosecco, con un fatturato che nel 2014 ha registrato una crescita positiva raggiungendo i 57,3 milioni di euro con circa 17,9 milioni di bottiglie vendute (+ 7,8% Vs 2013). Ad una buona performance sul mercato italiano nonostante il perdurare della crisi dei consumi, il brand è in continua espansione con eccellenti performance negli Stati Uniti, dove opera Mionetto USA Inc. dal 1998 e dove Mionetto rappresenta il brand di Prosecco più venduto, con un + 9,5% a volume rispetto al 2013. Con importanti crescite anche in Gran Bretagna ed una solida presenza in Germania, la storica cantina di Valdobbiadene conferma, quindi, il proprio ruolo di driver di riferimento dell’intera categoria Prosecco, trainandone i consumi a livello internazionale e diventando ambasciatore dello straordinario valore di un territorio raccontandolo a tutto il mondo.

.
L’area DOCG Conegliano-Valdobbiadene Una distesa di vigne che si allunga a perdita d’occhio in morbidi e sinuosi profili collinari. Un’area vocata alla coltivazione del rinomato vitigno, parte della famosa zona di Conegliano-Valdobbiadene che, dal primo aprile del 2010, è stata insignita della denominazione DOCG (la denominazione DOC fu istituita nel 1961), con l’obiettivo di proteggere questo patrimonio dall’uomo e dalla natura.


Una “G” che significa qualità Garantita, bottiglia per bottiglia: è da quel momento che il vino che nasce in quest’area è stato riconosciuto come la migliore espressione del Prosecco, quello che si riconosce ad occhi chiusi già al primo assaggio .

Fine, fresco ed elegante ambasciatore di un territorio unico di alte colline ricamate di fitti vigneti. In questo territorio che comprende 15 comuni di superficie collinare, tutto profuma di vino e di sapori buoni, di una cultura enoica secolare che ha disegnato in profondità il paesaggio e l’animo di un’area tra le più incantevoli d’Italia arricchita da suggestioni ed attrattive storiche ed artistiche, sorprese e proposte, spesso inaspettate, e quasi custodite perché preziose. E’ proprio attorno a queste vallate che, le viti, con pazienza secolare, aspettano l'incontro col sole ed assistono all'alternarsi solenne delle stagioni, dei colori, dei sapori per produrre la migliore espressione qualitativa del Prosecco, della quale, il nuovo Disciplinare, ha sancito la “Superiorità” rispetto alle zone limitrofe in cui, in questi ultimi decenni, si è diffusa la produzione.

L’area vitata copre una superficie di 5600 ettari coltivati da 3060 viticoltori. I vigneti sorgono tra i 60 e i 500 metri sul livello del mare in un continuo alternarsi di dolci declivi e colli irti e scoscesi che arrivano a pendenze del 70%: ed è qui che l’uva Glera trova il suo ambiente ideale per esprimersi al meglio. Le forti escursioni termiche, i suoli poco profondi e le basse risorse idriche permettono di ottenere uve con buoni valori di zuccheri e acidità. La bellezza di queste colline, preservate e ricamate sapientemente dall’uomo con i vigneti nel corso dei secoli, ha creato un vero e proprio paesaggio culturale, tanto da meritare la candidatura all’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Una storia straordinaria che ha fatto il successo del Prosecco, creando uno Stile Italiano del bere moderno, informale e allegro, apprezzato e amato in tutto il mondo. Il vertice qualitativo della produzione DOCG permane nella storica microzona del “Superiore di Cartizze”,107 ettari che regalano ogni anno uno spumante unico e sontuoso. Gli spumanti DOCG Mionetto nascono da una lunga e intensa collaborazione fra la cantina e i migliori produttori di uve dell’area, il cui secolare e consolidato rapporto è garanzia di un’attenta selezione delle uve più pregiate.
 
Quando il brand diventa un’esperienza gustativa Insieme al profondo legame con il territorio, la chiave del successo di Mionetto sta nella sublime simbiosi tra immagine e contenuto per un unicum dall’inconfondibile stile italiano. L’incontro con l’originale personalità di Mionetto offre da sempre agli appassionati delle sue pregiate bollicine un’esperienza multisensoriale che ha inizio con l’appagamento visivo al primo incontro con il design della bottiglia e la qualità dei suoi dettagli; prosegue con il dolce e vivace sussurro delle bollicine che vengono accolte dal calice; s’intensifica al cospetto delle dorate trasparenze e del sottile e persistente perlage, per culminare nell’esplosione dei profumi e del piacere fresco e snello al palato. Mionetto offre al proprio consumatore un piacere che è frutto della perfetta integrazione tra i valori del brand, “tradizione”, “premium quality”, “premium taste” e stile, nella quale tutto diventa una sola, grande emozione definita Design del Gusto.
Tutto ciò, superando i confini della tradizionale comunicazione visuale, artistica, architetturale, per espandersi verso una realtà gustativa. Il Design del Gusto diventa così un percorso, una “total brand experience” per il consumatore, che potrà fruire in modo più semplice ed immediato della passione e della piacevolezza delle bollicine Mionetto.
Il connubio tra immagine, estetica e contenuto espresso nel concetto di Design del Gusto trova la sua massima espressione in occasione della Fiera Vinitaly in un ambiente sofisticato e dallo stile architettonico contemporaneo che rappresenta l’anima della cantina.

Io e Diocleziano abbiamo partecipato al Vinitaly 2015 , siamo stati ospiti allo stand Mionetto, e con immenso piacere abbiamo degustato uno dei loro vini di punta il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Un vino di grandi qualità , dal sapore e profumo inconfondibile . Io ho subito pensato ai possibili abbinamenti culinari.




Mionetto offre da sempre agli appassionati delle sue pregiate bollicine un piacere che fonde tradizione, “premium quality”, “premium taste” e stile per diventare una sola, grande emozione definita Design del Gusto.
Questa sublime simbiosi tra immagine e contenuto, per un unicum dall’inconfondibile stile italiano, trova espressione in occasione della 49ª edizione di Vinitaly, l’appuntamento fieristico internazionale più importante dedicato al vino e ai distillati.
In un ambiente sofisticato e dallo stile architettonico contemporaneo che rispecchia l’anima della cantina, Mionetto presenta in anteprima assoluta a tutti i wine lovers l’Avantgarde Collection, dedicata in esclusiva al canale Ho.Re.ca.
Essere un passo avanti, sempre” questa è la filosofia che, come si evince già dal nome, ha ispirato Mionetto nel dar vita ad una nuova Collection di alto livello che fa dello stile, dell’innovazione e della modernità i suoi principali valori.
 
Vino di punta della linea il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, spumante extra dry dal profumo e sapore inconfondibile di mela acerba, cui si affiancano il Prosecco DOC Treviso Extra Dry e il Prosecco DOC Treviso Brut, due vini ottenuti da uve dell’area DOC Treviso, da sempre vocata alla coltivazione del famoso vitigno.
Quarto prodotto della linea il Moscato Dolce, spumante elegante, dolce e delicato dal profumo persistente che esalta la fragranza dell’uva moscato.
 
All’interno dell’ampio portfolio della storica cantina di Valdobbiadene, grande spazio sarà dato alle referenze della Luxury Collection, la linea di assoluta eccellenza di Mionetto, dedicata, in Italia, esclusivamente al canale Ho.Re.ca e declinata in 6 prestigiose proposte: Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG “Rive” di Santo Stefano Millesimato Brut, Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Prosecco DOC Treviso, Cuvée Sergio 1887, Cuvée Sergio 1887 Rosé, e Valdobbiadene Prosecco DOCG Frizzante “Spago”.
Per ulteriori informazioni:
www.mionetto.com


Share:

martedì 24 marzo 2015

Risotto alle carote viola, Gran Mugello e dadolata di tonno scottato



La ricetta che vi presento oggi l’ho ideata per partecipare al contest “ Latti da Mangiare“.
La Fattoria il Palagiaccio, storico caseificio artigianale situato tra le colline del Mugello in Toscana, ha organizzato questo contest invitando i food blogger a creare delle ricette con lo scopo di unire tradizione ed innovazione .


Per mantecare il mio risotto ho utilizzato il formaggio Gran Mugello che si caratterizza per una pasta semi cotta, compatta di color avorio e ha un crescendo di sapori decisamente intrigante: si percepisce inizialmente il dolce e delicato del latte e poi via via un’esplosione di gusti sempre più intensi, dove si colgono anche le fragranze dell’olio extra vergine. La stagionatura avviene nelle Grotte Ubaldine che si trovano in profondità proprio sotto le fondamenta della torre merlata della Villa Palagiaccio.
 
Veniano alla mia ricetta :

280 gr. riso carnaroli extra ufuud.it
1fetta di tonno fresco dal peso di 210 gr.
50 gr. di formaggio Gran Mugello
2 piccole carote viola
700 ml. di brodo vegetale
1 scalogno
1 spicchio d’aglio
1 fettina di limone bio
un trito di prezzemolo, rosmarino e salvia
sale fino
pepe nero
olio extra vergine di oliva Bonomo

Iniziamo col marinare il tonno , per questa ricetta ho optato per una marinatura delicata : porre in una piccola pirofila rettangolare 50 ml. di olio extra vergine di oliva , alcune gocce di succo di limone, lo spicchio d’aglio tagliato a fettine , il trito di prezzemolo rosmarino e salvia e un pizzico di sale e pepe , mescolate bene , inserite la fetta di tonno, giratela alcune volte poi coprite con un film trasparente e lasciate riposare in frigo per 1 ora .
Sbucciare e lavare le carote , poi grattugiarle a fiammifero. Tritare finemente lo scalogno, farlo rosolare in un tegame con un filo di olio extra vergine di oliva, aggiungere le carote grattugiate e farle ben rosolare , aggiungete 1/2 mestolo di brodo, far cuocere per 7 minuti poi inserire il mixer e frullare grossolanamente.
 A questo punto inserite il riso e fatelo tostare, aggiungete gradualmente il brodo vegetale, mescolate di tanto in tanto con un cucchiaio di legno . A fine cottura aggiungete il Gran Mugello grattugiato , fate mantecare il risotto, regolate di sale e pepe .
 
Porre sul fuoco una padella in alluminio , quando è ben calda inserite il tonno sgocciolato dalla marinata e fatelo cuocere 1 minuto per lato ( deve rimanere crudo all’interno ) . Tagliare il tonno a cubetti.

Presentazione : disporre sul piatto il risotto alle carote, posizionare al centro alcuni cubetti di tonno scottato, decorare con un bocciolo di primula e con uno stelo di erba cipollina, infine irrorare con un filo di olio extra vergine di oliva.

Ho abbinato a questo piatto un Pinot bianco Vigna Luisa.


Il Pinot bianco è una mutazione a bacca bianca del Pinot nero . I vini ottenuti in Friuli da questi vitigni sono particolarmente delicati e raffinati, per veri intenditori .

Caratteristiche organolettiche : color giallo paglierino con riflessi verdolini. Profumi eleganti di fiori che si sposano con quelli della mela verde e dell’albicocca, si evolve in note che ricordano la frutta matura , la frutta secca e le erbe aromatiche.

Vinificazione : macerazione pellicolare a freddo. Decantazione statica a freddo.
Fermentazione :12 giorni in tini acciaio inox.
Élevage: su fecce nobili per 6 mesi .
Affinamento in bottiglia per ulteriori 2 mesi .

Abbinamenti : antipasti e minestre a base di verdure dai sapori forti, piatti a base di pesce , lumache alla Bourguignonne.
Servire in calici di media ampiezza a temperatura di 10-12°C.






Share:

martedì 17 marzo 2015

Sformatino di polenta con cuore di radicchio e filetto di tonno su crema di carote viola.



Ingredienti per 6 persone:

3 filetti di tonno all’olio d’oliva Nostromo
300 gr. di radicchio di Treviso tardivo IGP
4 carote viola
1 patata lessa
1 spicchio d’aglio rosso di Sicilia Bonomo
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
100 ml. di latte
1 foglia di alloro
sale fino q.b.
pepe nero q.b.
olio extra vergine di oliva Bonomo

Per la polenta :
250 gr, di polenta istantanea
1 litro di acqua
1 cucchiaio raso di sale grosso

Procedimento : lavare e sbucciare le carote poi farle lessare in abbondante acqua leggermente salata. Passare al tritaverdure le carote lessate e la patata. Versare la purea ottenuta in un pentolino, assieme al burro e al latte , mescolare a fuoco basso per 7 minuti sino ad ottenere una crema morbida , al termine regolate di sale e pepe . Tenere al caldo.
 
Lavare ed asciugare con cura il radicchio , poi tagliarlo a striscioline . In una padella far rosolare lo spicchio d’aglio con la foglia di alloro, quindi aggiungere il radicchio tritato e farlo saltare velocemente , al termine della cottura regolare di sale e pepe .
 
Far sgocciolare i filetti di tonno poi dividerli a metà nel senso orizzontale.
 
Preparate la polenta secondo le istruzioni indicate nella confezione ; una volta cotta lasciatela riposare per tre minuti poi versatela nei pirottini di alluminio per muffin riempiendoli a metà, poi con un cucchiaio realizzate un incavo, versate quindi un cucchiaio di radicchio trifolato e un pezzo di filetto di tonno. Riempite i pirottino con altra polenta fino a riempirli.
 
Infornate i pirottini, infornateli a forno caldo a 200° per una decina di minuti.
 
Presentazione : stendere sul piatto un cucchiaio di crema di carote viola, versarci sopra lo sformatino, decorare con un ciuffo di radicchio e una spolverata di formaggio pecorino grattugiato.

Ecco come si presenta lo sformatino all’interno


Vino consigliato : Marzemino IGT Veneto



Share:

martedì 10 marzo 2015

#tigrecontrotigre: IL GUSTO DEL CAMBIAMENTO



La storia della Formaggio Tigre affonda le sue radici nel passato. Fondatrice dell'Azienda fu la famiglia di produttori di formaggio Roethlisberger.
Dopo la guerra Roethlisberger venne a conoscenza di nuovi metodi di lavorazione e studiò la possibilità di produrre formaggio fuso.
Dagli anni Trenta in poi la produzione di formaggio fuso divenne la principale attività dell'Azienda tanto che si rese indispensabile la costruzione di una nuova fabbrica adeguata alle nuove esigenze e nel 1976, venne acquistata dagli Stati Uniti una macchina per la produzione del formaggio a fette.
Tigre nel 2014 ha festeggiato 90 anni mantenendo inalterati le sue caratteristiche distintive quale la qualità e il suo gusto deciso e intenso.
La genuinità è la caratterista più importante del formaggio Tigre , i loro prodotti infatti, sono ottenuti dalla fusione di formaggi  di prima qualità : ( Emmentaler , Le Gruyere , Appenzeller e Tilsiter ) , privi di conservanti e polifosfati, e contengono soltanto ingredienti naturali e senza glutine.

E chi non li conosce i formaggini Tigre ? Sono certa che fanno parte dei ricordi della vostra infanzia. 

Tigre, in un’ottica di rinnovamento volto a modernizzare l’immagine del brand, rivisiterà il celebre logo aziendale. La Tigre che ha simboleggiato per decenni il marchio infatti sparirà, e verrà proposto un logo più pulito, minimal, essenziale.

Per il nuovo logo Tigre ha deciso di avvalersi del parere dei consumatori invitandoli a votare il logo preferito.
A questo link http://tigre.bloggeritalia.it,  potete votare il vostro logo preferito.


Il 1 Aprile 2015 sarà comunicato il logo vincente sulla pagina Facebook aziendale.

Grazie alla campagna #tigrecontrotigre, ho avuto la possibilità di provare questi prodotti :

Tigre Standard: il formaggio fuso a spicchi dal gusto deciso e intenso.
Tigre Creamy: il gusto Tigre pensato per i più piccoli, con una ricetta più delicata.
Tigre Selection: una selezione di tre diversi formaggi: Emmentaler, dal tradizionale gusto dolce, Gruyère, dall’aroma fragrante e piccante e il Creamy, formaggio cremoso.
Fondue Tigre: La Fondue Tigre, con il suo gusto delicato e la sua consistenza cremosa, è il prodotto ideale da condividere in compagnia.

Veniamo quindi alla ricetta che ho realizzato con Tigre Selection il prodotto che maggiormente gradito :

Involtino di tacchino con Tigre Selection , asparagi e prosciutto.


Ingredienti per 2 persone :

 2 fette di fetta di fesa di tacchino ( circa 300 gr. )
2 formaggini Tigre Selection
6 punte di asparagi cotte a vapore
2 fette di prosciutto cotto
1 spicchio d’aglio
1 foglia di alloro
sale fino q.b.
pepe nero q.b.
olio extra vergine di oliva


La ricetta per gli involtini di carne è una ricetta molto versatile , qui vi propongo una versione veloce da preparare e ricca di sapore .
Procedimento : avvolgere ogni fetta di prosciutto con tre punte di asparagi.
Appiattire le fettine , spolverare con sale e pepe e spalmarci sopra il formaggio Tigre Selection, inserire quindi all’interno il rotolino di prosciutto e asparagi, avvolgere e fissare con dello spago da cucina.
Porre sul fuoco una padella con la giusta quantità di olio extra vergine di oliva , lo spicchio d’aglio e la foglia di alloro, quando l’olio è caldo inserire gli involtini facendoli ben rosolare , abbassate la fiamma e portate a cottura ( circa 15 minuti ) .
Avvolgete gli involtini in carta alluminio e fateli riposare per 10 minuti, quindi tagliateli a fette. Ecco ricetta semplice , veloce da preparare e ricca di sapore , adatta per bimbi e adulti .
Ho abbinato alla ricetta delle carotine al buro e timo con delle punte di asparagi al vapore.

L’hashtag della campagna per la condivisione sui social è #tigrecontrotigre

Post realizzato in collaborazione con Bloggeritalia
Tigre Contro Tigre




Share:

domenica 8 marzo 2015

Chitarra con pesto di pistacchi e calamari



Ingredienti per 4 persone :

280 gr. di chitarra Grano Armando
400 gr. di calamari medi
100 gr. di pistacchi di Bronte
7 mandorle sgusciate Bonomo
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
1 spicchio d'aglio
1 foglia di alloro
1 cucchiaio di salsa di pomodoro fresco
Fiori eduli di fiordaliso q.b.
sale q.b.
pepe bianco q.b.
olio extra vergine di oliva Bonomo


Iniziamo col preparare il pesto di pistacchi : pelare i pistacchi, in modo da togliere quella sottile buccia di colore violaceo che li ricopre. Una volta sgusciati, inserite nel mortaio i pistacchi, assieme alle mandorle , il parmigiano e la giusta quantità di olio extra vergine di oliva, pestate sino ad ottenere un composto omegeneo, aggiungete un altro filo di olio extra vergine e continuate a pestare sino ad ottenere la consistenza desiderata. Al termine salate e pepate . Versare il pesto in un vasetto, chiudetelo e lasciatelo riposare in frigo.
 
Lavare con cura i calamari , asciugarli con carta cucina , poi affettarli a rondelle e lasciare interi i tentacoli. Porre sul fuoco una casseruola antiaderente con abbondante olio extra vergine, lo spicchio d’aglio e una foglia di alloro ;quando l’olio è caldo inserire i calamari , farli saltare a fuoco vivo per tre minuti, poi abbassare la fiamma e farli cuocere per altri 2 minuti. Spegnere il fuoco e regolare di sale pepe.
 
Cuocere la chitarra in abbondante acqua salata , scolarla al dente poi farla saltare nel sugo di calamari , spegnere il fuoco ed aggiungere tre cucchiai di pesto ai pistacchi, mescolare bene.
 
Presentazione : porre al centro del piatto un nido di pasta , decorare con delle gocce di salsa di pomodoro fresco e una lieve spolverata di fiori eduli di fiordaliso.
 
Ho abbinato a questa ricetta un Desiderium IGT "I Ferretti "Tenuta Luisa".



Il bianco Desiderium della selezione i Ferretti della Cantina Tenuta Luisa ubicata a Mariano del Friuli, nasce da uve Chardonnay, Friulano e Sauvignon. Vitigni storici dell’Azienda poco produttivi, ma che conferiscono al vino una qualità eccelsa.
La vinificazione avviene con macerazione pellicolare a freddo e decantazione statica a freddo. La fermentazione è separata, per lo Chardonnay in tonneaux da 500 lt, per il Friulano e il Sauvignon in tini di acciaio per 12 giorni.
L’affinamento è di 10 mesi sulla fecce nobili, e per altri 2 mesi in bottiglia.
 
Alla vista di presenta giallo paglierino con riflessi dorati.
 
E' un vino morbido, agrumato e vanigliato grazie allo Chardonnay ma allo stesso modo fruttato e fresco grazie al Sauvignon e tipico col il caratteristico Friulano. Non c’è un gusto che prevalga sull’altro, è una sinfonia equilibrata e piacevole. In bocca risulta strutturato, pieno , armonico con retrogusto persistente.
Servire in calici di media ampiezza a temperatura di 12-14°C.


Share:

giovedì 5 marzo 2015

Torta tiramisù alle fragole con savoiardi e amaretti



Adoro il tiramisù , e il dolce che vi presento oggi è una simil cheese cake al mascarpone.

Ingredienti per una tortiera da diametro 20 cm. :

300 gr. di fragole 12 savoardi Matilde Vicenzi
9 amaretti Matilde Vincenzi
170 ml. di alchermes
250 gr. di mascarpone
250 di panna da montare
1 cucchaio di maraschino
200 gr. di zuchero
6 gr. di colla di pesce in fogli
gelatina spray Fabbri q.b.


Procedimento : versare il mascarpone in una terrina , aggiungete la panna leggermente montata , il maraschino e mescolate bene . Fate scaldare in un pentolino 70 ml. di acqua e prima che prenda il bollore versate lo zucchero e fatelo sciogliere ottenendo uno sciroppo, unite la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e ben strizzata, mescolate bene fino a farla sciogliere , mescolate di tanto in tanto il composto sino a farlo intiepidire , poi versatelo a filo sulla terrina di mascarpone e panna , mescolate con una frusta per ottenere un composto omogeneo . 

Foderate con carta forno la tortiera , ricopritela con uno strato di savoiardi leggermente inzuppati nell'achermes, versate metà della crema di mascarpone , versateci sopra gli amaretti sbriciolati e quindi versate la parte rimanente della crema di mascarpone, livellate e fate riposare in frigo per 30 minuti. Nel frattempo lavarte , asciugate ed affettare le fragole . Togliere la torta dal frigo e disporre a raggiera le fragole , spruzzare sopra le fragole con un velo di gelatina spray.
 
Lasciare riposare il dolce in frigo per altre 3 ore  prima di servrlo.







Share:

martedì 3 marzo 2015

Seitan in saor alla veneziana



La ricetta che vi presento oggi è stata realizzato dallo Chef Claudio Petracco , alla fiera Cucinare per piacere o per mestiere ( svoltasi  a Pordenone dal 14 al 17 febbraio 2015 ).
 
Esperto di cucina naturale, dopo il diploma alberghiero, giovanissimo continua la sua formazione sperimentando diversi tipi di tradizioni culinarie in giro per il mondo. Dal Giappone all’ Australia (dove si diploma in Management Alberghiero) passando per la Francia, Inghilterra e le Isole Canarie sente il bisogno, per una sua evoluzione personale e professionale, di avvicinarsi a un concetto di cibo vivo e concreto, più vicino alla natura dell’uomo.
Forte di queste esperienze, continua la sua ricerca frequentando un corso in India di Permacultura, concetto che unisce sistemi agricoli eco-compatibili con una produzione alimentare sostenibile. Conosce diverse realtà agricole biologiche del territorio friulano e collabora con vari enti e associazioni che si occupano di divulgare e di educare ad una Sana e corretta alimentazione attraverso corsi, seminari e consulenze per ristoranti e alberghi.
 
Veniamo quindi  alla ricetta
Ingredienti per 4 persone:

• 320 gr circa di seitan al naturale o alla piastra
• 2 cipolle bianche di Chioggia medie
• 30 gr circa di uva passa
• 30 gr di pinoli leggermente tostati
• mezzo bicchiere di vino bianco secco
• 2 cucchiai di salsa di soia
• foglia di alloro
• polenta morbida
• sale q.b.
• pepe q.b.
• olio extra vergine di oliva


Procedimento: ammollare l’uva passa in poca acqua calda finché è bella gonfia e tostare in un padellino i pinoli fino a renderli di un bel colore ambrato.
Pelare le cipolle e affettarle non troppo finemente. Farle stufare a fiamma bassa in una pentola coperta con poco olio, pizzico di sale e pepe e l’alloro, finché sono quasi trasparenti, ma non colorite. Se necessario aggiungere poca acqua di tanto in tanto.
 
Tagliare il seitan a fettine grossolane e rosolarlo in una padella calda con un filo di olio. Quando sarà ben rosolato, bagnare con il vino bianco e a completa evaporazione, spruzzare leggermente di salsa di soia.
 
Unire in una bacinella la cipolla e il seitan ancora caldi insieme all’uvetta e i pinoli. Mescolare, aggiustare di sale se necessario e distribuire su una pirofila di giuste dimensioni, strati di cipolla e seitan fino ad esaurirli. Mantenere in frigo per almeno 24 ore, cosicché i sapori si possano infondere.
 
Servire il seitan a temperatura ambiente o tiepido come antipasto, caldo come secondo piatto su polenta morbida (taragna ancora meglio) ,
Decorare con un pomodorino e del croccante di polenta

Info :
http://cucinarebio.it/wp/




Share:
Blogger Template Created by pipdig